04 Settembre 2024, 19:16
“Penso che in tutta l’Umbria ci siano realtà straordinarie che operano nel settore sociale, in tutte le dimensioni delle disabilità e anche veramente al fianco delle persone. Questa ne è una dimostrazione”. Così il ministro per le Disabilità, Alessandra Locatelli, ormai di casa nel Cuore verde, dove è tornata per visitare un centro in cui l’inclusione è realtà e dove da oltre 20 anni si lavora per dare una risposta alla temuta domanda: “dopo di me che ne sarà di mio figlio?”. E’ la Casa famiglia Sant’Antonio Oami a Madonna di Baiano, struttura che accoglie persone con disabilità, in modalità residenziale e diurna, e che ad oggi conta 18 ospiti, provenienti dall’Umbria ma anche da fuori Regione. Martedì 3 settembre il ministro Locatelli li ha incontrati tutti insieme alla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei. “Sto facendo conoscere al ministro alcune strutture e luoghi straordinari della nostra Regione in termini di accoglienza e sostegno alle persone con disabilità e ho molto insistito per farle conoscere Casa Oami, realtà che conosco da tempo e ho nel cuore. Ma ce ne sono tante in tutta l’Umbria e le stra visitando anche perché la provincia di Perugia è una delle 9 scelte per il Progetto di vita” ha detto Tesei. La ministra e la presidente sono state accolte dalla direttrice Egidia Patito, dal personale e ovviamente dagli ospiti della struttura che Locatelli ha salutato, come sempre, uno ad uno, stretta tra gli abbracci affettuosi dei “ragazzi” che l’hanno accolta calorosamente, riservandole anche alcuni omaggi. A partire dal primo dono, preparato appositamente per il ministro Locatelli da un’ospite della struttura: un cartello con scritto “La disabilità non è contagiosa….l’ignoranza sì…”. “Ma che bello! Lo appenderò nel mio ufficio!” ha detto Locatelli. La visita, alla presenza tra gli altri anche dell’arcivescovo di Spoleto-Norcia, monsignor Renato Boccardo, è quindi proseguita con l’incontro di tutti gli ospiti, del personale e dei vertici della struttura in una delle stanze di Casa Oami, dove la ministra ha approfondito la conoscenza della struttura, della storia, delle attività, ascoltando e domandando, per toccare con mano il lavoro svolto nel centro. “Per noi è un onore ricevere questa visita, so che è la prima da parte di un ministro in una Casa Oami” ha esordito la direttrice Patito, che ha poi illustrato i dettagli dell’attività della struttura, che attualmente è interessata anche dai lavori per l’ampliamento, finanziati tra gli altri da fondi Pnrr e dal superbonus 110%. Non è mancato, ovviamente, il coinvolgimento dei “ragazzi”, tra chi ha voluto raccontare una sua esperienza. Locatelli si è anche raccontata, ripercorrendo il suo lavoro per 21 anni in un centro per persone con disabilità gravi e l’impegno nel sociale partito da lontano, rispondendo alla curiosità di Sara che ha omaggiato il ministro con un manufatto realizzato in uno dei laboratori del centro e con una riflesione sul valore della disabilità. “Venire a visitare strutture come questa mi dà tanta energia, – ha detto Locatelli – incontrarvi è lo stimolo più bello”. Il ministro per le disabilità ha poi completato la visita alla struttura, incluso il cantiere per i lavori di ampliamento. “E’ una nuova sfida che vuol dire tanto in termini di sacrifici – ha detto Locatelli – ma credo ci sia la possibilità di superarla brillantemente perchè vedo che il mondo delle istituzioni, del privato sta dando un contributo, e questo è un buon segnale. Il lavorare insieme delle istituzioni con il privato e il terzo settore è la chiave di svolta per il futuro per arrivare a rispondere ai bisogni delle persone: lavorare insieme nella stessa direzione senza polverizzare le energie”. Quella di ieri non è l’ultima visita in Umbria del ministro prima del G7 su inclusione e disabilità in programma a ottobre ad Assisi: “Il lavoro è complesso, è un cammino che stiamo facendo insieme anche al territorio, alla Regione, alle forze dell’ordine” ha detto, annunciando il ritorno tra gli altri anche il 15 settembre per il Cortile di Francesco. I preparativi per il G7 procedono a ritmi serrati: “ Siamo divisi in 3 gruppi, oggi volevo venire a visitare questa bellissima struttura, ma in questo momento una delegazione sta facendo un sopralluogo ad Assisi per ragioni di sicurezza, mobilità, trasporti, e un’altra sta lavorando a Perugia all’organizzazione della parte più interna al convegno. Stando nella realtà siamo intorno all’ottanta per cento”.
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