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Le imprese del centro Italia nel secondo semestre del 2023 sono state le uniche a invertire la rotta e ad aumentare la domanda di finanziamento bancario. Lo rileva la Banca d’Italia nella Regional Bank Lending Survey, analisi condotta dalle filiali dell’istituto centrale, su un campione di 244 banche. Per tutte le altre aree del Paese, invece, è proseguita nel secondo semestre dell’anno scorso la contrazione della domanda di credito. Sulla riduzione della domanda al Nord e nel Mezzogiorno hanno inciso – spiega la Banca d’Italia – oltre che l’indebolimento della congiuntura e i più elevati tassi di interesse praticati dalle banche, il maggior ricorso all’autofinanziamento e le minori esigenze per la ristrutturazione delle posizioni debitorie pregresse. La domanda destinata alla copertura del capitale circolante è cresciuta al Centro-Sud, quella finalizzata al finanziamento degli investimenti è aumentata solo al Centro.

Anche il mercato dei mutui resta ancora debole in tutta Italia a causa dei tassi alti e vede nelle surroghe, da variabile a fisso, il principale puntello. «Nel primo semestre dell’anno in corso le banche si attendono un ulteriore calo della domanda di mutui, mentre le richieste di credito al consumo dovrebbero tornare ad aumentare», afferma ancora la Banca d’Italia. Le ultime rilevazioni di maggio dell’istituto centrale vedono il tasso medio, comprensivo delle spese, sceso al 4,04%. Sul mercato attualmente, consultando le offerte online delle banche, il fisso più conveniente viaggia sul 2,7% mentre il variabile è poco sotto il 4,4% rendendo appunto questa soluzione più vantaggiosa. Una inversione di tendenza potrebbe arrivare, se la Bce dovesse continuare con la serie di tagli, solo nel 2025.

I TASSI
La discesa dei tassi, che va avanti da ben sette mesi sull’onda delle decisioni più moderate di politica monetaria della Bce, spinge tuttavia le surroghe dei mutui, come segnala il Barometro Crif: nel primo semestre 2024 le richieste dei mutui segnano un +3,4% rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente, con le surroghe che segnano un +6,4% nel primo trimestre 2024. Se guardiamo al solo mese di giugno si arriva a un valore del 5,8%, secondo valore massimo del semestre, dopo il picco raggiunto a marzo. Anche l’importo medio subisce una leggera crescita (+1%), con un valore complessivo di 145 mila euro. Secondo i dati dell’Abi il tasso praticato dalle banche sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni è diminuito al 3,56% a giugno rispetto al 3,61% di maggio, al 4,42% di dicembre 2023 e al picco del 4,50% di novembre 2023. «La domanda di mutui nei primi mesi dell’anno – spiega Simone Capecchi, executive director di Crif – è stata influenzata positivamente dall’offerta di mutui a tasso fisso sempre più competitiva».

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