È attiva dal 5 luglio una nuova forma di agevolazione in materia energetica, destinata alle famiglie a basso reddito, per consentire l’installazione di impianti fotovoltaici a uso domestico di potenza compresa tra 2 e 6 kilowatt. Il ministero dell’ambiente e della sicurezza energetica (Mase) ha lanciato in questi giorni la misura, dedicata espressamente alle unità immobiliari residenziali «di famiglie in condizione di disagio economico». Il fondo è finalizzato alla copertura dei costi di installazione di impianti di produzione di energia elettrica da fonte solare fotovoltaica, comprensivi di una serie di servizi: polizza multi-rischi, manutenzione e monitoraggio delle performance dell’impianto.
Il fondo nazionale reddito energetico, fa sapere il ministero, ha a disposizione 200 milioni di euro per il 2024 e 2025 e punta a realizzare nel biennio almeno 31mila impianti fotovoltaici di piccola taglia in tutta Italia. Le risorse sono così suddivise: 80 milioni di euro all’anno alle regioni Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia; 20 milioni di euro alle restanti. Sul portale del Gestore dei servizi energetici (Gse) è possibile reperire tutte le informazioni. Le domande possono essere presentate dal 5 luglio 2024 fino al 31 dicembre 2024, o fino ad esaurimento fondi.
Il finanziamento punta ad aiutare le famiglie in difficoltà economiche, motivo per cui tra i requisiti per accedervi c’è un “tetto” Isee: possono usufruirne i nuclei familiari con reddito inferiore ai 15mila euro, che salgono a 30mila per le famiglie con almeno quattro figli. Il richiedente deve possedere un diritto reale sull’immobile dove verranno installati i pannelli solari e l’abitazione deve essere la residenza anagrafica della famiglia. Inoltre, il contratto di fornitura energetica deve essere intestato al richiedente o a un membro del nucleo familiare, e l’impianto dovrà avere una potenza nominale non inferiore a 2 kW e non superiore a 6 kW. Il contributo viene riconosciuto direttamente dal Gse al soggetto realizzatore e prevede una quota fissa massima di 2.000 euro più una quota variabile di 1.500 euro per ogni kW di potenza installata.
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