Le compravendite di abitazioni in Italia registrano un incremento dell’1,2%, interrompendo una serie negativa dal secondo semestre 2022, ma Milano segna ancora un -7,3%
Con un po’ di ottimismo lo si potrebbe definire un punto di svolta. Nel secondo trimestre del 2024, secondo i dati resi noti dall’Agenzia delle Entrate, le compravendite di abitazioni in Italia hanno fatto registrare un incremento dell’1,2% rispetto al medesimo periodo dello 2023. Si interrompe così una lunga serie negativa iniziata nel secondo semestre 2022. L’inversione di tendenza però non riguarda tutte le grandi città, Milano infatti registra ancora un calo del 7,3%, Firenze dell’8,1%, Bologna del 2,5% e Torino del 2%.
Più mutui
La Capitale invece fa segnare una ripresa del 3,4%. L’aumento delle transazioni è sicuramente legato alla maggiore erogazione di mutui, resa possibile dal calo di costo dei tassi fissi. C’è stata anche una diminuzione dei costi dei finanziamenti variabili, ma il processo riguarda in buona sostanza quasi esclusivamente i contratti in corso, perché le nuove erogazioni indicizzate sono un’esigua minoranza.
La quota di acquisti col mutuo
La quota di acquisti effettuati con l’accensione contestuale di un mutuo è salita nel trimestre al 41,4%; si tratta della percentuale più alta dal secondo trimestre 2023 e non è casuale che questo dato sia connesso a quello del tasso medio delle erogazioni, sceso al minimo da cinque trimestri a questa parte, al 3,70%, a fronte, ad esempio, del 4,51% registrato nell’ultimo trimestre dello scorso anno.
La quota di prime case
Altro dato legato sicuramente a quello dei mutui è l’aumento degli acquisti di prime case, salite al 71% del totale, con un aumento di circa sette punti rispetto all’inizio del 2023. Crollano invece gli acquisti di abitazioni nuove: a livello nazionale il calo è del 14,7% e gli acquisti in cantiere hanno rappresentato solo il 6,4% del totale. Non è certo una buona notizia per il settore delle costruzioni, visto che il calo della domanda di nuovo si accompagna al crollo dell’attività di ristrutturazione, conseguente alla fine del Superbonus e all’atteso ridimensionamento delle altre agevolazioni fiscali legati all’edilizia.
Diminuiscono le locazioni
Il lieve aumento degli acquisto porta a una diminuzione, anch’essa di entità limitata, delle locazioni. A livello nazionale la diminuzione è stata del 2,8%. Il report delle Entrate dà però anche il dettaglio dei dati relativi a Roma e Milano. In particolare, nella Capitale le locazioni di lungo periodo a canone libero sono diminuite dell’1,3% mentre quelle a canone concordate sono scese del 19,5%. Nel capoluogo lombardo le locazioni ordinarie di otto anni sono aumentate dell’1% mentre quelle a canone concordato del 153%. Un dato a prima vista esorbitante ma che in realtà va letto tenendo conto che i numeri sono molto bassi (948 i contratti effettuati nel trimestre) e che gli affitti concordati prima del settembre 2023, quando sono stati rivisti i criteri di calcolo con un sostanzioso aumento dei valori, non li faceva praticamente nessuno in città.
Il report dell’Agenzia
L’Agenzia ha anche presentato il report trimestrale relativo alle compravendite non residenziali. Anche in questo caso i dati sono lievemente positivi, con un incremento complessivo delle transazioni del 2,3%. Le vendite di negozi crescono del 5,5%, quelle degli uffici del 2,2%.
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