Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Agevolazioni
News aste
Post dalla rete
Zes agevolazioni
   




BOLZANO. Non lo chiamano più vitalizio, perché è una parola diventata ormai impronunciabile, ma «indennità differita». Di fatto, però, si tratta di una rendita vitalizia bella e buona, la cui gestione tornerà nelle mani del consiglio regionale, riportando l’orologio indietro al 2014, quindi a dieci anni fa, quando sull’onda dello scandalo dei vitalizi attualizzati, la giunta regionale d’allora, guidata da Ugo Rossi e Arno Kompatscher, decise di eliminare i vitalizi per i consiglieri in carica e per i futuri eletti, rimpiazzandoli con il contributo per la pensione complementare gestita da un fondo pensioni scelto dal consigliere.

La retromarcia, con l’introduzione del vitalizio, ribattezzato «indennità differita» (già con questa legislatura), arriva ora su iniziativa del presidente del consiglio regionale Roberto Paccher (Lega) che ha depositato un disegno di legge a sua firma, sul modello di quanto fatto da altre Regioni. In sostanza, si prevede di sostituire il sistema in base al quale oggi ogni consigliere versa la contribuzione previdenziale obbligatoria di 919,24 euro al mese, pari all’8,8% della sua indennità consiliare lorda che è di 10.445,93 euro, nella sua previdenza complementare, insieme alla contribuzione più sostanziosa a carico del consiglio regionale, fissata nella misura massima del 24,20% dell’indennità (2.527,92 euro al mese).

Questa contribuzione oggi si può ridurre fino alla misura minima del 12% in funzione della posizione previdenziale di ogni consigliere. E il consiglio non versa nulla per i consiglieri titolari di pensione diretta. Alla maturazione dei requisiti pensionistici previsti (67 anni che possono essere ridotti fino a 60 in base al numero di anni di mandato) il fondo di previdenza complementare provvede all’erogazione di una rendita maturata in base alle contribuzioni versate. La riforma proposta da Paccher, che poi ricalca un disegno di legge già proposto nella scorsa legislatura da Josef Noggler (Svp), ma che non riuscì ad arrivare in porto, riporta in capo alla Regione la gestione dei contributi previdenziali prevedendo un’indennità differita, che a differenza dei vecchi vitalizi è calcolata con sistema contributivo.

Il contributo a carico del consigliere per l’indennità differita resta dell’8,8%, ma la quota a carico del consiglio regionale è sempre la più alta del 24,2%, indipendentemente dalla posizione previdenziale del consigliere. Questo significa che, sebbene nella sua relazione il presidente Paccher sottolinei che la riforma non comporterà un aumento di spesa, di fatto gli aumenti è molto prevedibile che ci saranno. Per avere diritto all’indennità differita basterà un mandato come consigliere regionale di «almeno cinque anni anche non consecutivi». Si prevede la rivalutazione ogni anno e in caso di morte del titolare moglie e figli avranno diritto alla indennità di reversibilità. Come era per il vecchio vitalizio.

Ma soprattutto con questa riforma la Regione tornerà a dover gestire direttamente un fondo con i soldi per i “nuovi vitalizi” di cui era felice di essersi liberata, visti i problemi connessi. All’epoca della vituperata legge Thaler (2012) il fondo per i vitalizi aveva raggiunto le centinaia di milioni di euro, che venivano affidati con bando a Sgr (società di gestione del risparmio). Un ritorno al passato.



 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui