Fdi: via le spese clientelari. Duello Giorgetti-Gentiloni su Pnrr e Patto Ue
ROMA. Bonus, detrazioni e sconti fiscali da tagliare per recuperare risorse e finanziare così le misure previste nella Manovra. Il Governo è pronto a disboscare le cosiddette tax expenditure. Si tratta di crediti d’imposta, detrazioni, deduzioni e agevolazioni varie che si sono stratificate e moltiplicate nel tempo, fino a raggiungere l’astronomica cifra di 626 voci. Quanto si potrà ricavare però è difficile dirlo, perché il Governo ha subito chiarito che non intende toccare i capitoli che riguardano i mutui casa, le spese sanitarie e il lavoro, che però sono anche quelle che assorbono più soldi.
Dove si andrà ad incidere allora? Il presidente della commissione Finanze della Camera, Marco Osnato, parlando al Meeting di Rimini, spiega che «ci sono bonus, tipo quello “famoso” sul monopattino, che appaiono come spese clientelari e che adesso non hanno più ragione di esistere». Insomma, fare dei tagli a questo capitolo «si può e si dovrebbe fare. È una enorme massa di denaro nella quale ripensare qualche spesa sarebbe doveroso». I dati dicono che le detrazioni per spese sanitarie effettivamente godute costituiscono da sole due terzi del totale, valgono 3,8 miliardi e sono utilizzate da 18,7 milioni di contribuenti. Seguono le detrazioni per interessi sui mutui per l’acquisto dell’abitazione principale: 730 milioni su 3,7 milioni di beneficiari.
DUELLO GIORGETTI-GENTILONI. Ieri al Meeting di Rimini sono stati poi il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il Commissario Ue agli Affari economici Paolo Gentiloni, a duellare sul Pnrr. «Potrei riempirvi di titoli di piani e progetti Pnrr sulla formazione che ricordano i piani quinquennali dell’Unione sovietica, scusate la battuta», ha punzecchiato il ministro. Aggiungendo poi che il nuovo Patto Ue costringe a un’ottica «di corto respiro». Su questo punto, però, Gentiloni ha replicato spiegando che invece il Patto Ue dà «l’impulso a lavorare sul medio e lungo periodo» con il debito dell’Italia che «a differenza di quello greco non ha ancora imboccato come deve imboccare nei prossimi dieci anni una via sicura di graduale riduzione». Sulla Manovra Gentiloni ha detto che la discussione sulla legge di Bilancio andrebbe affrontata «non come una discussione tradizionale tra sussidi e tesoretti, ma come una discussione che almeno in parte prevede anche di ragionare sui ritardi e sull’opportunità del nostro Paese nel medio periodo».
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