PADOVA – Nella benestante Padova, intesa come comune e territorio della provincia, la povertà esiste. L’Istat stima che ci siano 14mila persone con un Isee sotto i 6mila euro. Dunque le 2.335 social card, ovvero la tessera tipo “PostePay” che distribuirà 500 euro da consumare entro il 25 febbraio dell’anno prossimo a chi ha un Isee inferiore a 15mila euro, sono un aiuto che non riuscirà ad arrivare a tutti. Perchè il fenomeno è molto più esteso e complesso di quanto appaia. C’è chi non riesce a vivere con la pensione che ha, chi si è trovato in difficoltà dopo una separazione, chi ha perso il lavoro, chi è uscito dal programma del reddito di cittadinanza che ha ristretto i beneficiari. E chi finisce alle cucine economiche popolari (350 pasti al giorno) o a vivere per strada (almeno 200).
CARITAS
Ci sono poi le persone che si vergognano di chiedere aiuto e sono in maggioranza quelle che si sono rivolte ai Centri di Ascolto Caritas nel 2023: oltre 2.016 (1.420 nei Centri di ascolto vicariali e 596 in quelli parrocchiali). Di queste, un migliaio – il 56,4% delle persone che si sono rivolte per la prima volta ai Centri di ascolto vicariali e il 25,7% degli accessi ai Centri di ascolto parrocchiali – rappresentano “nuovi” accessi.
ASSEGNO INCLUSIONE
Alcune di queste sono sicuramente persone che prima rientravano nei canoni del reddito di cittadinanza e oggi non rientrano più in quelli del reddito di inclusione. Ad esempio in Comune a Padova il passaggio ha creato un “buco” nell’assistenza. Dai 3.061 beneficiari del 2022, siamo passati ai 1.823 del 2023, questo significa che 1.238 persone sono rimaste senza assistenza economica. Non solo: da un anno all’altro si è ridotto drasticamente il bonus luce e gas che era arrivato a 96.500 famiglie del territorio, il 26 per cento del totale. Per fortuna è rimasta la Carta acquisti, che eroga un contributo di 80 euro ogni due mesi ai cittadini di età pari o superiore ai 65 anni e ai genitori di bambini fino ai tre anni. Caritas Padova ha fatto anche un’estrazione di dati relativi al primo trimestre 2024 rispetto allo stesso periodo 2023 rilevando l’aumento degli accessi del 6%. Questo dato è visto proprio come una possibile conseguenza della chiusura del Reddito di cittadinanza e dell’avvio delle altre due politiche di contrasto alla povertà – Assegno di inclusione (Adi) e Supporto formazione lavoro (Sfl) che sembrano essere meno efficaci, in quanto intercettano solo un terzo delle persone sostenute precedentemente.
IL COMUNE
Il Comune da parte sua con i 60 milioni di euro in budget al Sociale che è la quota più alta fra le destinazioni dell’amministrazione, tenta di fare il massimo. Ha anche inpegnato una parte dei 20 milioni dell’avanzo di bilancio del 2023 per aiutare i più deboli. Attualmente i Servizi sociali hanno in carico 450 persone in assistenza domiciliare integrata, ovvero a cui forniscono pasti e aiuti in genere. Poi ci sono altre 850 famiglie che ricevono il contributo sull’affitto o le bollette. «Qui evitiamo il più possibile l’assegno in bianco – dice l’assessora ai Servizi Sociali Margherita Colonnello – o paghiamo noi direttamente o lo facciamo tramite l’amministratore di sostegno». Altri “rami” di sostegno vengono dalla gestione ad esempio dell’Asilo notturno, 82 posti letto.
SOCIAL CARD
Infine sono partiti in questi giorni dai tutti i Comuni gli avvisi a coloro che possono beneficiare della “Carta dedicata a te”. La nuova social card destinata prevede un contributo economico di 500 euro, tramite prepagate e ricaricabili offerte da Poste Italiane Spa per l’acquisto di beni alimentari di prima necessità, di carburanti o, in alternativa, di abbonamenti ai servizi di trasporto pubblico locale.
***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****
Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link
Informativa sui diritti di autore
La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni: la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.
Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?
Clicca qui