Il carpigiano Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia Area Centro, durante il suo intervento all’Assemblea Pubblica davanti a duemila imprenditori delle aziende associate di Bologna, Ferrara e Modena, ha evidenziato l’unicità del mercato manifatturiero emiliano, il suo contributo allo sviluppo del Paese sottolineando l’importanza di concentrarsi sul “fare” concreto, sulla formazione delle nuove generazioni e sull’aggiornamento costante dei professionisti, tutti elementi essenziali per affrontare le sfide del futuro soprattutto alle luce della rivoluzione messa in atto dall’Intelligenza Artificiale.
Emilia, pilota unico nell’adozione dell’AI nel manifatturiero
Sul fronte degli investimenti in Intelligenza Artificiale l’Italia, con 435 milioni di euro nel 2022, è sensibilmente indietro rispetto a Paesi come Francia e Germania che hanno un budget cinque volte superiore. A fronte di questo ritardo, ha sottolineato il Presidente, è necessario concentrarsi più che sullo sviluppo, sull’adozione. “Le imprese emiliane rappresentano, per storia e cultura, un unicum in questo senso. Aperte da decenni ai mercati esteri, apripista dell’automazione spinta nelle diverse nicchie della meccanica, del biomedicale, della ceramica e di molte altre filiere, possiedono il proprio portafoglio dati per alimentare la corretta applicazione dell’AI, partendo da framework condivisi”. FARETE, la due giorni di incontri organizzata da Confindustria Emilia a Bologna Fiere, ospita quest’anno nei propri stand un villaggio dell’Intelligenza Artificiale in cui alcune aziende associate ne mostrano concretamente l’impiego nella manifattura e nei servizi: le aziende potranno vedere in tempo reale come i prodotti e le parti si muovono lungo una catena di fornitura o negli hub logistici.
97 milioni di nuovi posti di lavoro in tutto il mondo nei prossimi 2 anni
Lavoro e nuove competenze è il secondo tema su cui si è soffermato il Presidente Caiumi, evidenziando le azioni realizzate dall’Associazione per andare incontro alle nuove esigenze delle aziende. “Nei prossimi 24 mesi nasceranno nel mondo 97 milioni di nuovi posti di lavoro che comprenderanno diverse aree tecniche e umanistiche, ci sarà bisogno di ingegneri, scienziati dei dati, specialisti di machine learning, per sviluppare, mantenere e ottimizzare i sistemi di intelligenza artificiale, ma saranno anche necessarie le capacità umanistiche, per unire, innovando, le abilità umane uniche come la creatività, il pensiero critico alle capacità tecniche”. Dall’osservatorio delle 2mila sedi di aziende emiliane nel mondo è nata la consapevolezza che è indispensabile un’attitudine pragmatica nella creazione di nuove competenze. Da qui il primo progetto annunciato dal Presidente e cioè l’istituzione di un interlocutore unico in Fav per la formazione tecnica e manageriale dei collaboratori delle imprese.
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