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Ultim’ora news 21 agosto ore 20


Tra gli undici settori dello S&P 500, i titoli industriali raramente si distinguono per i loro rendimenti. Tali onori sono solitamente riservati al settore energetico, all’immobiliare e alle utilities. Tuttavia, le società industriali vantano la lista più lunga di titoli che pagano dividendi, il che lascia agli investitori un’ampia scelta. Al 31 luglio, 67 titoli industriali dello S&P 500 offrivano un dividendo.

All’interno del settore ci sono alcune società con rendimenti interessanti e sicuri. Il comparto «è ben posizionato, in quanto molte [società] sono aziende consolidate con forti flussi di cassa», afferma Chris Senyek, chief investment strategist di Wolfe Research, aggiungendo che si aspetta che gli industriali beneficino nel tempo dei tagli dei tassi da parte della Fed e di altre banche centrali. Tali mosse ridurranno i costi di finanziamento e consentiranno una maggiore crescita delle cedole.

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Il vantaggio dei titoli industriali

I rendimenti di molte di queste società, tuttavia, non sono sempre così interessanti. I titoli industriali hanno un rendimento medio dell’1,6%, in linea con quella dello S&P 500 per le aziende che pagano dividendi al 31 luglio. Per l’intero indice, comprese le società che non pagano dividendi, il rendimento medio è invece dell’1,35%. «Non si ottiene un rendimento enorme, ma questo non è necessariamente un male», afferma Mark Freeman, chief investment officer di Socorro Asset Management.

Jason Adams, gestore del portafoglio del T. Rowe Price Global Industrials Fund, afferma che i titoli del settore rientrano spesso nella categoria dei dividendi in crescita, il che significa che le cedole aumentano costantemente nel tempo. Alcune società industriali incrementano costantemente i loro dividendi ogni anno: un grande vantaggio per gli investitori a lungo termine.

Quest’anno i titoli industriali sono stati chiaramente messi in ombra dalle azioni tecnologiche. I titoli industriali dell’S&P 500 hanno guadagnato circa il 12% quest’anno, meno del 18% del mercato più ampio.

Il settore ha dovuto affrontare anche alcuni problemi insoliti. «La flessione del settore industriale è stata piuttosto lunga», afferma Adams, citando come esempio i bassi volumi di trasporto ferroviario. «Gli industriali sono un po’ in difficoltà rispetto ad altri comparti» in termini di fondamentali.

I titoli consigliati

Ma non è tutto così cupo. Adams sottolinea che i settori industriali stanno beneficiando dell’elettrificazione, dell’automazione e delle infrastrutture. Tra i titoli che gli piacciono c’è Honeywell International, che rende il 2,2% «e ha la filosofia di cercare di far crescere il dividendo in linea con gli utili».

Una delle aziende preferite invece da Freeman è Johnson Controls International, che fra i clienti annovera il settore in rapida crescita dei data center. I suoi prodotti comprendono le tecnologie utilizzate per raffreddare i data center e aiutare gli edifici a funzionare in modo più efficiente.

L’investitore attivo Elliott Management ha acquisito una partecipazione nella società e il 31 luglio Johnson Controls ha annunciato di aver iniziato a formulare un piano di successione per sostituire il ceo di lunga data George Olivier. Il titolo ha garantito un total return del 23% quest’anno, dividendi inclusi, superando la performance dell’S&P 500 di circa cinque punti percentuali fino al 19 agosto.

Paul Hickey, cofondatore della società di ricerca Bespoke Investment Group, sottolinea che l’indice S&P 500 Dividend Aristocrats è un buon punto di riferimento per i titoli industriali. I componenti dell’indice hanno pagato un dividendo più alto per almeno 25 anni consecutivi. L’indice, osserva, «isola le società che hanno costantemente aumentato le cedole nel corso degli anni».

La forza dell’industria

I titoli industriali possono offrire dividendi robusti. Ecco otto società da prendere in considerazione. Hickey ha fornito a Barron’s un elenco di titoli industriali dell’indice Aristocrats con rendimenti superiori all’1,3%, la media dell’intero mercato, e un payout ratio inferiore al 60%. Quest’ultimo rapporto misura la percentuale degli utili di una società che viene pagata in dividendi. Più il rapporto è basso, meglio è, perché indica che una società ha maggiore flessibilità e spazio per aumentare i suoi esborsi. «Gli attuali payout ratio relativamente modesti suggeriscono che il dividendo è sicuro», aggiunge Hickey.

Società Prezzo del titolo Rendimento del dividendo Rendimento Ytd Capitalizzazione (mld di dollari)
A.O. Smith $80,70 1,6% -1,0% 11,90
Caterpillar $344,65 1,6% 18,0% 168,7
C.H. Robinson Worldwide $101,05 2,5% 18,8% 12,2
Cummins $301,32 2,4% 27,3% 41,8
Emerson Electric $103,84 2,0% 8,3% 60,0
Honeywell International $199,04 2,2% -3,6% 130,4
Illinois Tool Works $242,66 2,5% -6,3% 72,4
Johnson Controls International $70,53 2,1% 23,7% 47,7

L’industria rispetto ad altri settori

Tra i titoli che hanno superato la selezione di Hickey figurano l’azienda di trasporto e logistica C.H. Robinson Worldwide, che rende il 2,5%, il produttore Illinois Tool Works e il fornitore di automazione industriale Emerson Electric (2%).

Tra gli altri Dividend Aristocrats del settore industriale si annoverano il produttore di macchinari per l’edilizia e l’agricoltura Caterpillar e A.O. Smith, entrambi con un rendimento dell’1,6%. Il portafoglio di A.O. Smith comprende prodotti per l’edilizia come scaldabagni, caldaie e serbatoi.

Gli Aristocratici non sono l’unico posto dove cercare titoli industriali che pagano rendimenti ragionevoli e sono in crescita. Le azioni di Cummins, che produce motori per camion e altri componenti per auto, rendono il 2,4%. Quest’anno il titolo ha realizzato un total return del 27%.Il mese scorso ha annunciato un incremento dell’8% del dividendo trimestrale, portandolo a 1,82 dollari per azione e segnando così il 15° anno consecutivo di aumento. Ha dichiarato che le sue priorità di allocazione del capitale sono gli investimenti per la crescita, la riduzione del debito e l’aumento del dividendo. È un altro esempio di come il settore industriale possa ricompensare costantemente gli investitori.


(Translated from the original version by Milano Finanza Editorial Staff)

Barron's

 

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