Tari più salata in arrivo a Cagliari. Il Comune, infatti, passa da una previsione di incasso di 4,799 milioni a 6,286, che diventano 6,762 con l’adeguamento dello stanziamento addizionale dell’Irpef. Il sindaco Massimo Zedda l’aveva già annunciato il giorno del passaggio di consegne con la commissaria straordinaria, in passato anche sua assessora ai Lavori Pubblici, Luisanna Marras: “Ci sarà un aumento del 15%, ma non per colpa nostra”, così il primo cittadino, chiaro nel puntare il dito contro l’ex amministrazione guidata da Paolo Truzzu. Erano scoppiate polemiche, con vari esponenti del centrodestra che avevano addossato tutta la responsabilità del rincaro alla delibera approvata dalla stessa Marras. Zedda ha promesso che era pronto a chiedere un aiuto alla Regione, ma il tempo stringe e settembre è dietro l’angolo. Il salasso dovrebbe iniziare già con la bolletta autunnale, per quanto sia previsto di incassare la mega somma lungo il 2025, con ancora zero euro previsti e poca chiarezza su come affrontare realmente la questione nel 2026 e quale potrebbe essere la reale previsione di incasso. I dati fanno parte della corposa relazione illustrativa delle variazioni contabili che sarà approvata entro lunedì prossimo. Poi, con l’attuale appalto del porta a porta in scadenza subito dopo l’estate, bisognerà vedere quali correttivi e eventuali novità vorrà apportare il sindaco Zedda.
Intanto, tra le tantissime voci dei documenti del bilancio di previsione e degli allegati, c’è il segno meno davanti a 250mila euro di fondi della Regione per Sant’Efisio: si tratta di uno “stralcio dello stanziamento regionale per la festa di Sant’Efisio, in quanto non vi è stato il raggiungimento dei minimi di spesa richiesti dalla Regione per rendicontazione e erogazione del contributo”. Denari in meno, legati all’assenza di tribune e, stando a quanto trapela, di eventi collaterali in città dal pomeriggio del primo maggio sino alla sera del 4, quando il martire guerriero è tornato nella sua chiesetta di Stampace. All’epoca, però, Paolo Truzzu era già andato in Consiglio regionale e le elezioni comunali dovevano ancora svolgersi. La città, in quel periodo, non aveva un primo cittadino ma la Marras, in azione insieme ai vari uffici comunali.
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