diGiulio Gori
Botta e risposta via social tra il senatore leghista e il noto virologo a proposito dell’aggressione di Foggia: «Caro senatore, lei ha senz’altro dato il suo prezioso contributo all’instaurarsi di questo clima»
Sulle aggressioni ai sanitari, la solidarietà a medici e infermieri non è totale. E da parte della politica c’è chi fa dei distinguo rispetto alle condanne delle violenze. Suscitando pesanti polemiche. È il caso del senatore leghista Claudio Borghi, già candidato governatore in Toscana nel 2015 (sostenuto dal Carroccio e da Fdi), poi per tre anni consigliere regionale, fino all’elezione a prima a Montecitorio, nel 2018, poi a Palazzo Madama, nel 2022, sempre nei collegi toscani. E che ora entra in una polemica social col noto virologo Roberto Burioni.
La scintilla è un tweet di Burioni, che polemizza sulla notizia che i sanitari aggrediti a Foggia, dopo la morte di una giovane paziente, siano sotto inchiesta: «Dopo la vergognosa aggressione ai sanitari del Policlinico di Foggia lo Stato ha finalmente deciso di muoversi con fierezza e decisione. Indagati i medici e gli infermieri».
La risposta di Borghi crea scalpore: «Non sarà che tutta la spocchia profusa per dimostrare l’infallibilità della scienza medica davanti al mare dell’ignoranza poi abbia contributo a far ritenere responsabili i medici, asseritamente infallibili, quando muore qualcuno? Io suggerirei di mettere più forse nei discorsi». Secondo il senatore leghista, da tempo in rotta con il mondo scientifico e su posizioni critiche su vaccini, lockdown e Green pass, la causa delle aggressioni sarebbe quindi da individuare nelle troppe certezze dei medici.
«Caro senatore, lei ha senz’altro dato il suo prezioso contributo all’instaurarsi di questo clima – gli replica Burioni – Può andarne orgoglioso e rivendicare questo successo presso i suoi elettori». Borghi, di professione economista, non arretra di un millimetro: «Immagini se io parlassi degli investimenti in borsa come di una scienza esatta… Alla prima perdita la gente inseguirebbe il gestore con i bastoni. Invece va messo in chiaro che si lavora sulle probabilità, che i risultati non sono certi e che i contesti cambiano».
A intervenire nel dibattito social, anche l’infettivologo Matteo Bassetti. Che, in relazione al tweet di Borghi, commenta: «Se questi sono i discorsi che fanno i politici, non ci dobbiamo stupire se poi qualche ignorante – che ne segue i ragionamenti – prende a pugni medici e infermieri. Questi politici non meritano la classe medica e infermieristica italiana».
Intanto, al Meyer Health Campus di Firenze, a margine del convegno organizzato dalla Regione sulle aggressioni ai sanitari, anche l’assessore regionale toscano alla Salute, Simone Bezzini, è intervenuto sull’affaire Borghi: «Dobbiamo avere rispetto, rispetto per il mondo sanitario, rispetto per chi opera nel contesto scientifico. Io credo che si debba lavorare molto per promuovere questa cultura del rispetto nei confronti di coloro che tutelano la nostra salute, che lo fanno con grande professionalità, impegno e passione, spesso anche in condizioni difficili. Sappiamo che in questo momento c’è una scarsità di risorse a disposizione del sistema sanitario, quindi gli uomini e donne che ci lavorano devono profondere un impegno straordinario. Gli operatori sanitari e il mondo della scienza meritano rispetto».
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