Si rafforzano le azioni della Regione per contrastare la diffusione della Peste suina africana. Oltre ai nuovi contributi alle imprese per la biosicurezza negli allevamenti e le misure per prevenire il contagio, รจ stato chiesto il riconoscimento di meccanismi di indennizzo per le aziende che rientrano in zone di restrizione per le quali sono impedite le movimentazioni degli animali in uscita. Sono 55 le aziende che hanno presentato uno o piรน progetti per i propri allevamenti e che beneficeranno di contributi complessivi pari a 2 milioni 325 mila euro per lโacquisto di recinzioni antintrusione perimetrali o elettrificate per allevamenti semibradi. Previsti anche fondi per lโacquisto e lโinstallazione di altri strumenti efficaci nel contrasto della malattia come piazzole per la disinfezione degli automezzi, la creazione di zone filtro per il personale degli allevamenti e i visitatori, lโacquisto di celle frigorifero per lo stoccaggio di carcasse. Si tratta della seconda edizione del bando finanziato da risorse europee dello Sviluppo rurale nel corso del 2024. I fondi hanno permesso di accogliere tutte le domande presentate dagli allevatori e risultate ammissibili. I contributi coprono il 70% delle spese ammissibili. Il maggior numero di progetti approvati si trova nelle province di Reggio Emilia (19) e Modena (14), poi si passa a Ravenna (6), Bologna e Piacenza rispettivamente con 5 aziende per ciascuna, Parma (3), Forlรฌ-Cesena (2), Ferrara (1). Il termine di fine lavori, per la rendicontazione delle spese e la presentazione della domanda di pagamento a saldo, รจ fissato al 30 maggio 2025.
La Regione chiede inoltre, poichรฉ vi saranno restrizioni alle movimentazioni dei suini nelle zone soggette a restrizioni, che siano previsti meccanismi e risorse per indennizzare le aziende che rientrano in questi territori pur non avendo casi positivi, al pari di quanto previsto per coloro che presentano capi infetti in allevamento. Un intervento che si rende necessario per la forte situazione di criticitร anche in allevamenti destinati alla riproduzione che stanno applicando con rigore le misure di biosicurezza previste dalle normative nazionali ma si trovano nellโimpossibilitร di poter destinare altrove i suini allevati pur essendo indenni al virus.
Il secondo filone di intervento riguarda le attivitร di depopolamento. La Regione, oltre ai 5 milioni che mette a disposizione ogni anno per le attivitร faunistiche, ha destinato nel 2024 risorse del bilancio regionale alle Province che, attraverso gli organi di Polizia, sono responsabili dellโattuazione delle attivitร di riduzione della specie, prevedendo anche un contributo per ogni capo abbattuto. Sono stati aggiunti, con la variazione di bilancio, ulteriori 285mila euro, che portano per il 2024 a 1,2 milioni in piรน per le Province per interventi sugli animali fossori o sui cinghiali, in relazione alle necessitร dei singoli territori. Le risorse si concentrano nelle province maggiormente a rischio di diffusione della peste suina africana. In questi giorni si stanno avviando inoltre le attivitร di contenimento della specie nelle province di Parma e Piacenza, utilizzando operatori specializzati.
โLavoriamo con il massimo dellโimpegno per scongiurare la diffusione del virus, che sta giร comportando notevoli costi per il comparto suinicolo -ricorda lโassessore regionale allโAgricoltura, Alessio Mammi-. Non possiamo compromettere la filiera suinicola per il suo valore e per tutti i posti di lavoro che rappresentaโ. โPer lโautunno- spiega Mammi- la Regione metterร a punto un ulteriore bando con obiettivi simili ai precedenti, per rafforzare il contrasto alla Peste suina africana a salvaguardia del settore suinicolo regionale. La possibilitร di innalzare i livelli di biosicurezza non solo permette di ridurre i rischi di contagio, ma puรฒ garantire il riconoscimento di particolari deroghe nella commercializzazione, un aspetto fondamentale per mantenere aperti i canali di vendita nel nostro Paese e di esportazione verso lโesteroโ.
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