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Il mercato dei mutui immobiliari in Italia è in piena evoluzione, con sempre più attenzione rivolta alla scelta tra mutuo tasso fisso variabile o green che può influenzare notevolmente la convenienza e la sostenibilità di un finanziamento a lungo termine. Come orientarsi tra i vari scenari economici e le ultime tendenze del mercato finanziario e immobiliare.

Andamento dei tassi di interesse e tendenze del mercato

Recentemente, in seguito alla nuova politica monetaria della BCE – seppur ancora indirizzata a una estrema prudenza – il mercato dei mutui ha registrato un calo nei tassi variabili, come evidenziato dall’Osservatorio mensile di MutuiOnline.it.

L’Euribor a 3 mesi è sceso dal 3,81% di maggio al 3,72% di giugno, mentre quello a 1 mese è passato dal 3,82% al 3,63%. Questo trend ribassista dei tassi variabili potrebbe influenzare la scelta tra mutuo tasso fisso variabile o green, rendendoli più competitivi.

Nonostante la discesa dei tassi variabili infatti, i mutui a tasso fisso rimangono la scelta predominante per gli italiani, con il 99,4% delle richieste nel secondo trimestre del 2024. I tassi di interesse per i mutui a tasso fisso sono stabili, con un IRS che varia dal 2,51% per la scadenza a 30 anni al 2,81% per quella a 10 anni. Tuttavia, si nota un leggero restringimento del differenziale tra tasso fisso e variabile, con un TAN medio del 3,26% per i mutui fissi a 20 e 30 anni e del 5,04% per quelli variabili.

Cosa sono i mutui green

Prima di rispondere in parte alla domanda che ci siamo posti ‘ mutuo tasso fisso variabile o green ‘, occorre fare una premessa sui nuovi finanziamenti ‘2-0’ legati alla sostenibilità ambientale.

Per chi ancora non lo sapesse, i mutui green sono un’opzione finanziaria relativamente recente e sono progettati per incentivare gli investimenti nell’edilizia sostenibile e nell’eco-sostenibilità.

Esistono tre diverse categorie di mutui green:

  1. Per l’acquisto di abitazioni ecologiche,
  2. Per la costruzione di case ecosostenibili,
  3. Per la ristrutturazione di abitazioni con l’obiettivo di renderle ecologiche.

Le banche offrono tassi di interesse vantaggiosi e condizioni contrattuali agevolate a coloro che dimostrano un impegno verso la tutela ambientale e scelgono di acquistare o ristrutturare case migliorando l’efficienza energetica.

Mutuo tasso fisso variabile o green?

La popolarità dei mutui green continua a crescere, grazie anche a uno sconto medio di circa mezzo punto percentuale rispetto ai mutui tradizionali. Se si guarda ai tassi medi dei mutui a 20 e 30 anni, “a giugno 2024 i mutui green si sono attestati al 2,89% contro il 3,26% degli altri nell’opzione fissa, al 4,55% contro il 5,04% in quella variabile“.

La risposta alla nostra domanda mutuo tasso fisso variabile o green trova dunque già una risposta chiara, nel caso ci fossero i presupposti per chiedere un mutuo ‘verde’.

Non si tratta solo di una strategia di marketing, o semplicemente di una maggiore sensibilità delle banche verso la sostenibilità ambientale. Come sottolinea il report di MutuiOnline.it, il motivo principale è da ricercarsi nella crescente difficoltà nel vendere immobili non efficienti energeticamente.

Gli acquirenti sono sempre più preoccupati per il costo delle bollette energetiche e per le incertezze legate ai costi di ristrutturazione, che hanno visto forti oscillazioni nei prezzi dei materiali negli ultimi tempi.

Con l’avvicinarsi del 2030, anno entro il quale molti edifici dovranno essere sottoposti a importanti interventi di efficientamento energetico, è prevedibile che la domanda di mutui green continuerà ad aumentare.

Leggi anche: Tassi mutuo, di quanto scendono ancora nel 2024: previsioni per fisso e variabile

La mancanza di nuovi incentivi pubblici consistenti, come quelli offerti dal Superbonus nella sua fase iniziale, rende i mutui green una soluzione sempre più attraente per chi desidera acquistare immobili energeticamente efficienti.

Secondo MutuiOnline.it, visto la possibile evoluzione del parco immobiliare italiano, i mutui green potrebbero arrivare a rappresentare dal 24 al 30% del mercato nel 2030 e oltre il 50% nel 2050.

Finalità dei finanziamenti

Sempre in base al report sopra citato, si sottolinea come le finalità per le quali vengono richiesti i mutui non mostrano variazioni significative. Le surroghe rappresentano circa un terzo del totale delle richieste (33,3% nel secondo trimestre del 2024, leggermente in calo rispetto al 34,1% del primo trimestre), mentre l’acquisto della prima casa rimane in maggioranza assoluta con il 56,1% delle richieste.

La durata media dei mutui si mantiene stabile a 24,1 anni, una tendenza osservata dal quarto trimestre del 2023. Anche il loan to value, ovvero la quota finanziata rispetto al prezzo d’acquisto, continua a crescere, attestandosi al 68,1% tra aprile e giugno 2024, rispetto al 67,8% del primo trimestre e al 65,7% del secondo trimestre 2023.

 

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