Utilizza la funzionalità di ricerca interna #finsubito.

Agevolazioni - Finanziamenti - Ricerca immobili

Puoi trovare una risposta alle tue domande.

 

More results...

Generic selectors
Exact matches only
Search in title
Search in content
Post Type Selectors
Filter by Categories
#finsubito
#finsubito news video
#finsubitoagevolazioni
#finsubitoaste
01_post_Lazio
Agevolazioni
News aste
Post dalla rete
Zes agevolazioni
   


Nel periodo che ha preceduto la riunione della Fed, abbiamo osservato – con un certo sconcerto – la quasi ossessione di molti operatori di mercato per l’entità del taglio dei tassi. Che si fosse trattato di 25pb o di 50pb, i dati che guidano la politica monetaria indicavano che era giunto il momento di abbandonare un atteggiamento restrittivo.

Più importante per gli investitori è capire se la Fed sia in ritardo rispetto alla curva. Ridurre i tassi in presenza di un’economia statunitense resiliente (lo scenario dell’atterraggio morbido) o tagliare in un’economia in fase di stallo, caratterizzata da un rapido raffreddamento del mercato del lavoro (un atterraggio duro), ha conseguenze molto diverse sui mercati finanziari. Il presidente della Fed Jay Powell si è prodigato per inquadrare la decisione presa come quella che noi definiremmo “un taglio rialzista”. La sua retorica – costellata di parole come “equilibrato”, “fiducioso” e “resiliente” – mirava a segnalare che la “forte” riduzione di 50 punti base non era un motivo di allarme, ma un primo prudente passo verso la normalizzazione della politica.

Il lusso di un’inflazione più bassa

Riteniamo che la mossa più ampia della Fed sia stata giustificata, in quanto ha segnalato che l’ondata di inflazione ormai generazionale è alle spalle. Forse sfidando le aspettative, la Fed è riuscita a mantenere i tassi al 5,50% per un periodo prolungato perché il mercato del lavoro statunitense si è dimostrato più resistente del previsto al rialzo dei tassi. Pur non facendo scattare campanelli d’allarme, il recente ammorbidimento del mercato del lavoro, secondo le stesse parole della Fed, ha indotto quest’ultima a passare a un approccio più equilibrato nei confronti del suo duplice mandato. Visti i progressi dell’anno scorso in materia di inflazione, la Fed si è permessa il lusso di fare le cose in grande con questo primo taglio senza spaventare eccessivamente il mercato.

Un modesto aumento della disoccupazione è il prezzo che la Fed è disposta a pagare per mantenere l’inflazione sulla sua traiettoria discendente verso l’obiettivo del 2,0%.

Del resto, anche con il taglio odierno, con un’inflazione di fondo al 2,6%, un limite massimo dei tassi del 5,0% è ancora restrittivo. La Fed ritiene probabilmente che questo livello sia sufficiente a guidare l’inflazione headline e core verso il livello rivisto al ribasso del 2,1% e del 2,2%, rispettivamente, nel 2025.

Il ciclo continua?

Con l’inizio della riduzione dei tassi alle spalle, il mercato può ora concentrarsi sul tipo di atterraggio che si verificherà. Nel 2024 il pendolo ha oscillato verso un atterraggio morbido. Dopo tutto, l’inflazione è scesa senza un picco di disoccupazione e la domanda dei consumatori statunitensi rimane forte.

Se l’economia si è dimostrata stabile di fronte a un tasso del 5,5%, la sua tenuta potrebbe ora essere sostenuta da imprese e famiglie che beneficiano di costi di finanziamento più bassi. Il risultato è un’estensione del ciclo economico e un vantaggio per gli asset più rischiosi che hanno un’esposizione ciclica o che devono affrontare la scadenza del debito a medio termine. Comprendendo il sostegno all’economia statunitense che un costo del capitale più basso potrebbe fornire, la Fed, a nostro avviso, sarebbe stata più riluttante a muovere 50 punti base se non avesse avuto la certezza che l’inflazione determinata dai salari, a causa di un mercato del lavoro in fermento, fosse meno preoccupante.

Asset allocation: quadro favorevole per il credito societario di qualità

Dal punto di vista del posizionamento, non riteniamo che la mossa odierna rappresenti una svolta per gli investitori a reddito fisso. I dati noti non sono cambiati. L’inflazione si sta raffreddando. L’economia statunitense è resistente. E il mercato del lavoro, nonostante un certo indebolimento, non è nemmeno vicino ai livelli associati alla recessione. Tutto ciò fa pensare a un’estensione del ciclo che dovrebbe essere favorevole per gli asset più rischiosi, in particolare per i crediti societari di qualità più elevata, le cui fortune sono maggiormente esposte alla forza dei consumatori. Allo stesso modo, le società con carichi di debito più elevati dovrebbero beneficiare di costi di finanziamento più bassi.

Dopo oltre due anni, il rendimento del Treasury USA a 10 anni supera quello del Treasury a due anni, segnalando la probabile fine di un’era di politica monetaria restrittiva e offrendo agli investitori obbligazionari l’opportunità di guadagnare un premio di durata sulle scadenze più lunghe.

Anche se queste società sarebbero danneggiate in uno scenario di atterraggio duro, il reddito fisso può comunque aiutare un’allocazione più ampia, offrendo il potenziale per preservare il capitale e supportare la diversificazione rispetto alle azioni più rischiose. In entrambi gli scenari, l’arrivo del ciclo di riduzione dei tassi significa che molti punti della curva dei rendimenti potrebbero offrire un apprezzamento del capitale.

In questo senso, riteniamo che la duration sia amica degli investitori. E ai livelli attuali, la curva dei rendimenti rappresenta ancora livelli di generazione di reddito che sono stati una rarità negli ultimi 15 anni.

Poiché le incognite sono proprio queste, gli investitori dovrebbero considerare un’allocazione verso le obbligazioni di qualità superiore con una sufficiente esposizione alla duration come una componente integrante di un portafoglio ben diversificato, soprattutto mentre la Fed cerca di tenersi stretto uno sfuggente scenario di atterraggio morbido.

 

***** l’articolo pubblicato è ritenuto affidabile e di qualità*****

Visita il sito e gli articoli pubblicati cliccando sul seguente link

Source link

Informativa sui diritti di autore

La legge sul diritto d’autore art. 70 consente l’utilizzazione libera del materiale laddove ricorrano determinate condizioni:  la citazione o riproduzione di brani o parti di opera e la loro comunicazione al pubblico sono liberi qualora siano effettuati per uso di critica, discussione, insegnamento o ricerca scientifica entro i limiti giustificati da tali fini e purché non costituiscano concorrenza all’utilizzazione economica dell’opera citata o riprodotta.

Vuoi richiedere la rimozione dell’articolo?

Clicca qui

 

 

 

Prestiti personali immediati

Mutui e prestiti aziendali

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui

La rete #dessonews è un aggregatore di news e replica gli articoli senza fini di lucro ma con finalità di critica, discussione od insegnamento,

come previsto dall’art. 70 legge sul diritto d’autore e art. 41 della costituzione Italiana. Al termine di ciascun articolo è indicata la provenienza dell’articolo.

Il presente sito contiene link ad altri siti Internet, che non sono sotto il controllo di #adessonews; la pubblicazione dei suddetti link sul presente sito non comporta l’approvazione o l’avallo da parte di #adessonews dei relativi siti e dei loro contenuti; né implica alcuna forma di garanzia da parte di quest’ultima.

L’utente, quindi, riconosce che #adessonews non è responsabile, a titolo meramente esemplificativo, della veridicità, correttezza, completezza, del rispetto dei diritti di proprietà intellettuale e/o industriale, della legalità e/o di alcun altro aspetto dei suddetti siti Internet, né risponde della loro eventuale contrarietà all’ordine pubblico, al buon costume e/o comunque alla morale. #adessonews, pertanto, non si assume alcuna responsabilità per i link ad altri siti Internet e/o per i contenuti presenti sul sito e/o nei suddetti siti.

Per richiedere la rimozione dell’articolo clicca qui