L’analisi di Ferruccio de Bortoli dopo il rapporto sulla competitività europea di Mario Draghi
Questo non è un paese per start up. Quali sono le ragioni per cui in Italia non proliferano i cosiddetti unicorni? Prova a rispondere Ferruccio de Bortoli nella sua analisi su L’Economia in edicola lunedì gratis con il Corriere della Sera, che arriva dopo il rapporto di Mario Draghi, dove si parla anche di questo tema. «Siamo bravissimi — scrive de Bortoli — nel battere metaforicamente le spalle dei tanti giovani preparati e disponibili a provarci, meno nel metterli nelle condizioni migliori per realizzare i loro sogni. Gli ostacoli sono così tanti che le start up italiane preferiscono, appena possono, andarsene all’estero, soprattutto negli Stati Uniti, dove c’è meno retorica paternalistica, le regole sono certe e facili, i capitali abbondanti.
«L’Italia (e l’Europa) non supportano le startup — continua de Bortoli — Anche quelle che valgono almeno un miliardo . «L’Unione europea è lo spazio delle regole, meno delle opportunità. L’innovazione va nutrita. La frammentazione del mercato dei capitali è tra le spiegazioni del perché la quota di risorse raccolte dal venture capital europeo è appena del 5%, contro il 52 degli Usa e il 40 della Cina».
Il risiko bancario
Gli investimenti nel venture capital degli ultimi 10 anni negli Stati Uniti sono stati pari a 1,5 trilioni. In Europa meno di 500 miliardi, in Italia poco sopra gli 8 miliardi». La copertina di questo numero è dedicata ad Andrea Orcel, l’amministratore delegato di Unicredit che ha rilanciato il risiko bancario. A quasi quattro anni dall’arrivo in Unicredit, proprio mentre veniva accreditato di un possibile ritorno su Mps, Orcel ha investito 1,5 miliardi di euro sulla tedesca Commerzbank. Rafforzando il ruolo paneuropeo e prospettando una fusione con la controllata Hvb. La sezione dedicata alle Imprese si apre con la start up «Lec» di Charles Leclerc dedicata al gelato super light pensato per gli sportivi. Il campione Ferrari racconta la nuova avventura imprenditoriale con Martinetti, Grom e Todt junior . Alla Loacker festeggiano 100 anni di vita e puntano al Medio Oriente. A guidare l’azienda dolciaria che ha chiuso il 2023 con un fatturato da 435 milioni di euro c’è ora la terza generazione della famiglia. Ulrich Zuanelli, executive chairman: abbiamo il 4,5% del mercato mondiale di riferimento anche con prodotti halal e kosher.
Il rapporto Coop e i prestiti per i giovani
Arrivano buone notizie dal Rapporto Coop: si ferma il calo dei consumi. Gli italiani non prevedono ulteriori tagli sul cibo, ma cercano soprattutto offerte e acquistano la marca del distributore: la private label ha raggiunto il 32%.
Punta al mezzo miliardo di fatturato Damiani, il gruppo di gioielli di Valenza Po cresce in controtendenza. Il piano: nuovi negozi, Medio Oriente in testa, e super brand. Mentre i big francesi fanno acquisizioni nel distretto.
Infine, nella sezione Patrimoni, un focus sui prestiti per i giovani, dalla casa all’università.Un finanziamento da 160mila euro costa tra i 640 e i 670 euro. Per accedere allo scudo che «apre» i rubinetti del credito per la casa servono meno di 36 anni e un Isee inferiore ai 40 mila euro. Le agevolazioni, se non rinnovate, scadono il 31 dicembre
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