Il ministro ospite al «Tempo delle Donne»: non si favorisce chi fa figli, ma chi ne ha spende di più. L’occupazione femminile cruciale per sostenere il welfare
L’occupazione femminile è un tassello indispensabile per tenere in piedi l’attuale sistema del welfare. I dati statistici certificano un costante calo dei tassi di natalità, una tendenza che presenterà il conto in termini di sostenibilità al sistema sanitario, pensionistico e dell’istruzione. In questo scenario la riflessione del ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, è lineare: «Se non aumentiamo il tasso di partecipazione al lavoro, in particolare delle donne, è impossibile che il sistema possa funzionare». Il ministro — ospite al Tempo delle Donne, intervistato dal direttore del Corriere della Sera, Luciano Fontana — ha spiegato: «Se guardiamo i dati, vediamo che il tasso di occupazione femminile negli ultimi due anni ha registrato progressi enormi. Abbiamo registrato livelli eccezionali rispetto alla serie storica ed è chiaro il sentiero su cui dobbiamo andare avanti: quando la disoccupazione sarà inferiore al 5% e l’occupazione femminile prossima a quella maschile, avremo fatto quello che possiamo per la sostenibilità del sistema».
Oltre ai temi della sfida demografica e della sostenibilità del welfare, durante l’intervento al Tempo delle Donne il ministro ha fatto il punto sulle misure della legge di Bilancio. «Quello che avremo a disposizione — ha detto — verrà concentrato sulla logica di investire sul futuro in due dimensioni: investimento per quanto riguarda le imprese e la natalità per quanto riguarda le famiglie». Sul tema degli incentivi per i genitori ha precisato: «Non si tratta di favorire le famiglie che fanno figli rispetto a chi non li ha, si tratta di ripristinare un concetto base di scienza delle finanze, tassare il reddito disponibile delle famiglie». A seguire un ulteriore ragionamento: «Vanno irrobustite le misure che già ci sono. È chiaro che una famiglia con 2 o 3 figli sostiene più spese per educarli e portarli alla maggiore età rispetto a un single, per questo chi affronta maggiori spese merita maggiore attenzione».
Sulla manovra una delle ipotesi riguarda anche la possibilità di potenziare e anticipare l’attuale bonus Befana da 100 euro, dedicato alle famiglie con figli a carico con un reddito fino a 28 mila euro. Il bonus potrebbe essere aumentato ed erogato già nelle buste paga del mese di dicembre anziché a gennaio 2025. Un’ulteriore novità sul fronte delle coperture alla manovra è costituita dall’emendamento dei partiti di maggioranza per allargare le maglie del concordato preventivo e invitare più contribuenti possibile ad aderire.
Al Tempo delle Donne è intervenuta anche Elsa Fornero, economista ed ex ministra del Lavoro, che sulla manovra ha detto: «Non mi aspetto molto, non perché nel governo non ci siano persone adeguate, ma perché non ci sono risorse. Sul Paese grava un debito di 3 mila miliardi e cresciamo poco o nulla. Ci manca la bussola e l’unica via possibile è quella della crescita sostenibile e inclusiva».
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