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L’artigianato, un settore che nella provincia di Viterbo mostra una significativa stabilità, con alcune variazioni rilevanti in settori chiave. Stando ai dati, aggiornati al 31 dicembre 2023, diffusi dalla Regione Lazio in occasione della presentazione del piano triennale per l’artigianato da sette milioni di euro.

L’andamento dell’artigianato a Viterbo

Nella provincia di Viterbo il settore dell’edilizia è quello che ha registrato la maggior crescita nel 2023, con un aumento di 45 imprese rispetto al 2022, raggiungendo un totale di 2mila 708 imprese attive. Una crescita incentivata da politiche nazionali e regionali di sostegno al settore edilizio, come il Superbonus e altri incentivi per la ristrutturazione e l’efficienza energetica.

Segno negativo, invece, per le attività manifatturiere. È il settore che ha subito il maggior calo, con una perdita di 16 imprese, passando a 1927 imprese attive. Questo declino riflette le sfide che le imprese artigiane tradizionali affrontano, specialmente nel confronto con la produzione industriale di massa e la crescente competizione internazionale.

Gli altri settori

Per la provincia di Viterbo altri settori di rilievo sono quelli alla persona e della ristorazione. I servizi alla persona, come acconciature ed estetica, contano 750 imprese attive: in crescita e stabili, grazie alla continua domanda di servizi legati al benessere. La ristorazione, di contro, con 161 imprese attive ha registrato un leggero calo ma rimane un settore significativo per l’economia locale.

Piano triennale artigianato Regione Lazio

Il piano 2024-2026 dell’artigianato della Regione Lazio punta a promuovere lo sviluppo delle piccole e medie imprese artigiane, riconosciute come un pilastro fondamentale dell’economia regionale: un settore che nel Lazio rappresenta oltre il 15% delle imprese. Con un budget complessivo di sette milioni di euro, il piano si articola in tre anni con risorse suddivise in quattro milioni di euro destinati al 2024 per contributi a fondo perduto rivolti alle imprese artigiane, in particolare quelle operanti nei settori artistici e tradizionali. Un milione e mezzo di euro nel 2025 per facilitare l’accesso al credito e 1,5 milioni di euro nel 2026 per ulteriori misure di sostegno.

Il piano si concentra su diversi aspetti strategici. Digitalizzazione delle imprese per favorire l’adozione di nuove tecnologie, ricambio generazionale con la valorizzazione della figura del maestro artigiano e delle “botteghe scuola” per formare nuove generazioni di artigiani, semplificazione amministrativa per agevolare l’accesso ai fondi e ridurre la burocrazia.

Le misure saranno gestite da Lazio Innova in collaborazione con le Camere di Commercio locali. Si prevede che gli avvisi pubblici per i contributi vengano pubblicati entro dicembre 2024.

Botteghe scuola

Secondo il piano della Regione, le “botteghe scuola” sono uno strumento chiave per tutelare il settore dell’artigianato artistico e tradizionale, garantendo il passaggio delle competenze artigianali alle nuove generazioni. Il settore include lavorazioni legate a ceramica, legno, metalli preziosi e tessuti, che rappresentano non solo una risorsa economica ma anche un patrimonio culturale da preservare. Attività che richiedono maestria e tradizione, con una forte componente manuale e artistica.

Con il piano triennale la Regione intende incentivare progetti formativi per nuovi artigiani che permettano di coniugare tradizione e innovazione, sostenendo l’artigianato artistico anche con misure di digitalizzazione e accesso a nuovi mercati. Il riconoscimento di settore tutelato consente alle imprese artigiane di accedere a specifici incentivi e contributi per garantire la continuità di mestieri che sono parte del patrimonio culturale locale.

Il commento della vicepresidente Angelilli

“Il piano triennale per l’artigianato – dichiara la vicepresidente della Regione Roberta Angelilli – rappresenta un passo fondamentale per sostenere un settore importante del Lazio. Grazie alle risorse stanziate, daremo un segnale concreto per la crescita e lo sviluppo di molte imprese artigiane. È importante conservare la storia, la cultura e la tradizione che gli artigiani cercano costantemente di tramandare di generazione in generazione. Questo bando, anche grazie all’innovazione e alla digitalizzazione come elementi centrali per il rilancio delle attività, può rappresentare un sostegno concreto, anche per garantire una continuità dei saperi e delle competenze artigiane del Lazio, favorendo inoltre l’internazionalizzazione. Il piano triennale e la legge sulle botteghe storiche rappresentano un riconoscimento al valore, alla specificità e alla continuità professionale di molte imprese storiche del Lazio”.

Sabatini (FdI): “Piano è grande opportunità di rilancio”

Secondo Daniele Sabatini, consigliere regionale e capogruppo di Fratelli d’Italia alla Pisana, il piano triennale rappresenta una “grande opportunità di rilancio” per l’artigianato regionale. “Con il piano triennale dell’artigianato 2024/2026, la Regione Lazio darà risposte importanti al mondo delle piccole e medie imprese, che rappresentano una preziosa risorsa economica – afferma Sabatini -. È uno strumento ambizioso che, con un impegno finanziario di sette milioni di euro, consentirà di sostenere e rilanciare il settore, incentivando lo sviluppo delle imprese e favorendo la crescita del tessuto economico e produttivo del nostro territorio.”

Sabatini sottolinea anche l’importanza degli interventi mirati, che includono contributi a fondo perduto e agevolazioni per l’accesso al credito, oltre a un’attenzione particolare al ricambio generazionale tramite le “botteghe scuola”. Il consigliere esprime gratitudine alla Giunta Rocca per l’attenzione dedicata all’artigianato, evidenziando come questo piano “favorirà il rilancio degli antichi mestieri coniugando tradizione e innovazione”.

Lupidi (Cna): “Bene interventi su ricambio generazionale e artigianato artistico”

Anche il segretario della Cna di Viterbo e Civitavecchia, Attilio Lupidi, accoglie con favore l’intervento della Regione con lo stanziamento di 7 milioni di euro. “Il piano triennale 2024-2026 sull’artigianato presenta spunti molto interessanti. I 4 milioni a fondo perduto finalizzati all’ammodernamento, alla sostenibilità, all’innovazione se ben indirizzati possono essere una buona iniezione per le imprese. Ma ci sono altri due aspetti che vanno a toccare punti su cui come associazione stiamo puntando da anni: l’artigianato artistico e il ricambio generazionale”.

Parte dei fondi del piano sono infatti dedicati a questo. “La prevista formazione dei giovani da parte dei maestri artigiani attraverso le botteghe scuola – commenta Lupidi – può infatti consentire di trasmettere le competenze, il saper fare anche manuale, alle nuove generazioni”. Innovazione tecnologica e accesso al credito chiudono il cerchio dell’intervento. “Ora – conclude il segretario della Cna di Viterbo e Civitavecchia – aspettiamo la pubblicazione degli avvisi per essere, come sempre, di supporto alle imprese”.

Allegrini (FdI): “Centro storico può rivivere con botteghe artigiane”

Laura Allegrini, capogruppo FdI al Comune di Viterbo: “Esprimo il mio più vivo apprezzamento per il cospicuo stanziamento di fondi regionali per l’artigianato. Credo che quella annunciata dalla vicepresidente della Regione, Roberta Angelilli, sia una occasione unica che vada colta con impegno anche da parte dell’amministrazione comunale di Viterbo, oltre che dagli operatori del settore; che saranno sicuramente supportati nel migliore dei modi dalle organizzazioni di categoria, dalla Camera di commercio e da Lazio Innova. L’artigianato è da sempre un settore importante della provincia e dei piccoli comuni ma, affinché questa grande ricchezza italiana dell’artigianalità non vada perduta, è necessaria la massima attenzione ed investimenti forti a sostegno delle imprese, con contributi a fondo perduto per l’ammodernamento e l’innovazione. Nel nostro territorio, e a Viterbo in particolare, ci sono molti “mestieri” che non devono andare perduti e che, anzi, devono essere recuperati e diffusi anche attraverso scuole e corsi di formazione. E’ assolutamente importante, quindi, che negli stanziamenti vi sia una quota finalizzata all’artigianato artistico e tradizionale. Ho sempre accarezzato l’idea che si potesse tornare al concetto di “bottega artigiana” nel nostro centro storico, che ne uscirebbe arricchito e valorizzato. L’uso del peperino, del ferro, di tecniche particolari di tinteggiatura, il restauro, ma anche le tessiture e la sartorialità potrebbero essere nuove ambizioni della città da affiancare alle già bellissime e caratteristiche botteghe della ceramica. Faremo la nostra parte per catalizzare l’attenzione su questa importante opportunità, che speriamo venga colta dalle imprese in sofferenza ma anche da molti giovani”.

 

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