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Il Superbonus, la misura introdotta dal Governo Conte II in data 19 maggio 2020 che consiste in agevolazioni e rimborsi per lavori di natura edilizia per migliorare l’efficienza energetica degli edifici, sarà applicato fino al 31 dicembre 2025.

La detrazione del 110% delle spese in tale ambito, sostenuta a partire dal 1 luglio 2020, sarà ancora disponibile per i lavori dei richiedenti che rientrano in tale categorie, come riporta “ll Messaggero”:

  • famiglie con reddito basso
  • Comuni e aree terremotate

Leggi anche: Superbonus, il decreto diventa legge: cosa cambia, le novità e quali sono le agevolazioni

Superbonus 110%, come funziona adesso?

Il Superbonus 110%, come accennato poco sopra, sarà destinato ad alcune precise categorie, vediamo meglio tutti i dettagli.

Famiglie che hanno un reddito basso

Il Governo ha deciso di mantenere il Superbonus 110% per le famiglie con reddito basso, mettendo a disposizione oltre 16 milioni di euro. Vi sono, però, dei requisiti per potervi accedere, ossia i richiedenti devono avere un reddito che non superi i 15.000 euro annui.

Inoltre, per ricevere il Bonus, i lavori devono essere stati effettuati almeno per il 60% entro il 31 dicembre 2023. Le domande per accedere al Fondo Indigenti saranno inoltrate entro e non oltre il 31 ottobre dell’anno corrente.

Comuni colpiti da eventi sismici

Abruzzo, Lazio, Emilia-Romagna, Lazio, Marche, la zona dell’Etna e Umbria, ossia tutti i Comuni colpiti da terremoti potranno usufruire del Superbonus 110% fino al 31 dicembre 2025 con possibilità di sconto in fattura e cessione del credito.

In questo caso, il Governo ha previsto 400 milioni per finanziare i lavori in tutte le aree terremotate. Tra i requisiti vi è quello di presentare l’asseverazione di un tecnico per tutte le attività necessarie per ridurre l’alto rischio sismico in tali zone e per quelle di efficientamento energetico degli edifici.

Anche le ONLUS possono richiedere il Superbonus

Non solo famiglie indigenti e i Comuni terremotati, anche gli enti del Terzo Settore possono chiedere il Superbonus, in particolare vi accedono:

  • le associazioni di promozione sociale, ossia le APS iscritte negli appositi registri
  • le organizzazioni di volontariato, ovvero le ODV
  • le organizzazioni non lucrative di utilità sociale iscritte nell’anagrafe unica delle ONLUS

Sia le associazioni sia le organizzazioni devono essere impegnate in attività assistenziali e in servizi socio-sanitari, e tutti i membri facenti parte di entrambe non devono ricevere alcun compenso.

Per poter ottenere il Superbonus, gli edifici devono essere qualificati come immobili di categoria B/1, B/2 o D/4 che siano posseduti a titolo di proprietà o di altro diritto reale di godimento o con un contratto ad effetti obbligatori con data anteriore fissata al 1 giugno 2021.

Inoltre, se per determinati lavori è stata presentata la CILA, la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata e sono state depositate le richieste del titolo abilitativo, hanno valenza tutte le pratiche per chiedere il Superbonus antecedenti a una data specifica, fissata al 30 marzo 2024.

Leggi anche: Superbonus, stop a sconti in fattura e cessioni del credito: cosa prevede il piano di Governo?

 

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