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Una svolta nel segno della legalità. Al posto di un abuso edilizio nasce un edificio a servizio della collettività: un asilo nido comunale finanziato con i fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr) che ospiterà trentadue bambini. Sarà realizzato a San Vitaliano dove l’amministrazione guidata dalla sindaca Rosalia Masi, ha partecipato al bando per l’assegnazione di fondi destinati alla costruzione di nuovi asili nido destinati alla fascia di età 0-2 anni al fine di migliorare l’offerta educativa sin dalla prima infanzia.

Ma per la realizzazione del nuovo edificio scolastico non sarà occupato nemmeno un metro di nuovo suolo poiché l’asilo nido nascerà su un terreno dove prima insisteva un manufatto costruito abusivamente. Tutto nasce infatti per effetto dell’inottemperanza da parte del proprietario dell’immobile all’ordine di demolizione da parte dell’ufficio Registro esecuzione sanzioni amministrative della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola, ovvero la struttura che si occupa della esecuzione di sentenze di abbattimento di edifici abusivi. Nel caso specifico si tratta appunto di un appartamento al piano terra più altri volumi adibiti a deposito e parcheggio, realizzati abusivamente a San Vitaliano. Dopo oltre dieci anni di procedimenti giudiziari e con la definitiva sentenza della Cassazione, l’amministrazione ha così acquisito al patrimonio comunale il manufatto abusivo ivi compresa l’area pertinenziale.

Il progetto

Acquisito l’immobile e avviata la demolizione, sull’area ora di proprietà comunale è stato progettato un asilo nido per ospitare trentadue bambini. L’opera, voluta dall’amministrazione Masi, è finanziata nell’ambito del Pnrr (Missione 4, Istruzione e Ricerca) per il potenziamento dell’offerta dei servizi di istruzione dagli asili nido alle Università. In questo caso, si tratta di un progetto che rientra tra i servizi di educazione e cura per la prima infanzia. Insomma il nuovo paradigma nell’utilizzo dei fondi europei, al quale ha impresso un passo decisivo il ministro della Coesione Raffaele Fitto, non solo consentirà a un piccolo comune di dotarsi di una struttura che altrimenti avrebbe avuto difficoltà a finanziare ma, indirettamente, traccia una linea importante nella lotta all’abusivismo, ma anche nell’azione di tutela dell’ambiente e preservazione del suolo. Un modello da esportare. Una rivoluzione positiva insomma.

Il decreto

«Un vero e proprio miracolo, abbiamo presentato il preliminare quasi alla scadenza del bando – dice la sindaca Rosalia Masi –. Il progetto ci è stato finanziato poiché coerente con il bando e la missione dell’investimento e devo dire che per la prima volta su un terreno ove insisteva un abuso nascerà un edificio destinato alla formazione. Noi ci teniamo molto, questo progetto qualifica non solo l’amministrazione ma anche la comunità che in questi anni è cresciuta e alla quale riusciremo a garantire un servizio del tutto gratuito». Una corsa contro il tempo, la giunta comunale ha quindi subito preso atto del decreto di finanziamento, ha provveduto ad approvare una variazione d’urgenza al bilancio e ha inserito l’opera nel programma triennale delle opere pubbliche.

I tempi

È la prima volta che al posto di un manufatto abusivo viene realizzato una struttura comunale al servizio della collettività. Il documento di indirizzo è stato redatto dall’architetto Francesco Giacco per un importo di 580mila euro, oltre agli oneri per la sicurezza e a quelli della progettazione.

Ora si passa alla seconda fase, quella della progettazione con l’approvazione del progetto esecutivo al fine di appaltare i lavori per la realizzazione dell’asilo nido. Dati i tempi previsti per la rendicontazione dei fondi del Pnrr, la conclusione dei lavori con il collaudo della struttura è prevista entro il 31 dicembre 2025.



 

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