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È sostanzialmente stabile l’ammontare complessivo dei fondi dell’8xmille che la Conferenza Episcopale Italiana ha destinato, negli ultimi anni, alla nostra diocesi. È cambiata, invece, la ripartizione da parte della diocesi. «Abbiamo aumentato in modo significativo i contributi destinati alle parrocchie della diocesi, passando da 60 mila a 102 mila 500 euro – osserva l’economo diocesano Alessandro Testa -. Questo aumento non solo rappresenta un notevole sforzo finanziario, ma anche una testimonianza concreta della missione della diocesi di supporto alle comunità parrocchiali. Questo incremento significativo è un segnale chiaro del nostro desiderio di rispondere alle sfide crescenti che le parrocchie affrontano, specialmente in un periodo storico caratterizzato da difficoltà economiche e sociali».

Un’altra novità è il fondo destinato al supporto del clero anziano e ammalato: «L’età media di sacerdoti sta aumentando e con essa le problematiche assistenziali. Quando vi sono situazioni comprovate di difficoltà economica, interveniamo con un sostegno alle spese. Si tratta, ad esempio, delle rette delle case di riposo».

Quelli trasferiti alle diocesi (in base alla popolazione residente) sono una parte dei fondi dell’8xmille. Dei 1.002.916.591 euro assegnati dallo Stato italiano per il 2023, circa il 40% (403 milioni) è stato destinato al sostentamento del clero, cioè a garantire una remunerazione dignitosa a tutti i sacerdoti italiani, indipendentemente dalla parrocchia di destinazione. Alle 226 diocesi italiane sono stati assegnati in totale 417 milioni di euro suddivisi tra attività di culto e pastorale (158), edilizia di culto e beni culturali (109) e iniziative caritative (150). Per l’assegnazione di questi fondi, la Cei chiede a ciascuna diocesi un piano di conferimento dettagliato, che indichi gli obiettivi, i destinatari e gli eventuali co-sostenitori di ciascuna attività. Inoltre, 80 milioni di euro sono poi stati attribuiti a iniziative caritative nei Paesi in via di sviluppo. La presidenza della Cei si è poi riservata, favorendo laddove possibile la compartecipazione di altri soggetti, di sostenere iniziative di rilievo nazionale, gestendo in maniera diretta parte dei 13 milioni di euro per interventi caritativi e 85 milioni di euro per attività di culto e pastorale.

«La ripartizione di quanto assegnato alla diocesi – spiega Testa – avviene in base alle finalità previste dalla legge italiana (riportate nel riquadro sotto ndr). In qualità di economo diocesano desidero ricordare ed evidenziare che l’8xmille è una risorsa vitale che ci permette di realizzare il nostro impegno pastorale e sociale in modo efficace e capillare. Ringraziamo di cuore tutti coloro che, al momento della presentazione della dichiarazione dei redditi, scelgono di destinare l’8xmille alla Chiesa Cattolica, contribuendo così al bene comune e alla costruzione di una società più giusta e solidale».

Vediamo, sempre con l’aiuto dell’economo, di capire il significato delle singole voci. Per “Esercizio di culto” si intende interventi di manutenzione edilizia di chiese e di edifici per il culto nonché attività a sostegno della formazione degli operatori liturgici. Parte della voce “Cura delle anime” è utilizzata per supportare lo svolgimento delle attività pastorale diocesane, quindi il funzionamento della curia ma anche iniziative missionarie e di pastorale giovanile, percorsi della pastorale sociale e del lavoro, conservazione del patrimonio culturale-artistico ecclesiale… Nella voce “Cura delle anime” rientra anche il sostegno alla formazione del clero e dei diaconi, al seminario e alle attività di formazione qui svolte, alle proposte vocazionali. Rientra in questo capitolo un aiuto ai mezzi di comunicazione sociale.

Per quanto riguarda la voce “Catechesi ed educazione cristiana”, vi rientrano il Festival biblico, la Scuola di formazione teologica, l’archivio diocesano, la biblioteca del seminario, il museo di arte sacra e il Centro di Studi biblici. Rispetto al 2022 non c’è più la voce “Scopi missionari” poiché la diocesi ha deciso di convogliare i relativi fondi in diverso capitolo, ovvero progetti missionari.

E passiamo agli “Interventi caritativi”. Il grosso va alla Caritas diocesana per i vari servizi da essa promossi per famiglie disagiate, precari, disoccupati, e in generale persone con fragilità. Gli altri enti ed associazioni che nel 2023 hanno ricevuto un aiuto dalla diocesi grazie all’8xmille sono: Movimento per la vita di Vittorio Veneto, Consultorio familiare di Conegliano, Ucipem di Vittorio, Casa Mater Dei, Ceis di Belluno per la sede di Vittorio, Fondazione Piccolo Rifugio, progetto interdiocesano Bambini Segnalati, Comunità Giovanile e Piccola Comunità di Conegliano, associazione La Porta, La Nostra Famiglia e Comunità Giovanni XXIII.

Infine, grazie ai fondi “Edilizia di culto e beni culturali” ogni anno 4-5 parrocchie ricevono dei soldi per ben definite categorie di interventi (ad esempio lavori strutturali ma non restauro di affreschi). Inoltre il contributo non può superare il 70% della spesa complessiva, che deve essere superiore a 50 mila euro. Nel 2023 – osserva l’economo – la cifra complessiva è la stessa del 2022, che a sua volta aveva avuto una considerevole riduzione rispetto al passato. Quindi si sono ridotte, rispetto al passato, le possibilità di dare una mano alle parrocchie che si trovano a fronteggiare ingenti spese per manutenzioni straordinarie, ristrutturazioni e restauri degli immobili necessari allo svolgimento delle attività pastorali e di culto.

«Il processo di assegnazione dei fondi – conclude Testa – è caratterizzato da un’elevata trasparenza e responsabilità. Ogni richiesta viene valutata attentamente per garantire che i fondi siano destinati a progetti e iniziative che rispondano alle reali necessità dei destinatari».

COME FIRMARE – DESTINAZIONE 8XMILLE. Un piccolo gesto, una grande missione Non è una tassa, e a te non costa nulla. Con la tua firma per l’8xmille alla Chiesa cattolica potrai offrire formazione scolastica ai bambini, dare assistenza ad anziani e disabili, assicurare accoglienza ai più deboli, sostenere progetti di reinserimento lavorativo e importanti restauri come quello di cui parliamo qui a lato. Firmare è molto semplice.

Modello 730 – Per chi, oltre ai redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati, possiede altri redditi da dichiarare e/o oneri detraibili/deducibili e non ha la partita Iva.

Modello Redditi – Per chi non sceglie il modello 730, oppure per chi è tenuto per legge a compilare questo modello.

Modello Cu – Per chi è esonerato dalla dichiarazione dei redditi in quanto possiede solo redditi di pensione, di lavoro dipendente o assimilati e non è obbligato a presentare la dichiarazione dei redditi.

Tutte le informazioni sull’8xmille si trovano nel sito www.8xmille.it 

 

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