di Chiara Fabrizi
Umbria promossa dalla verifica dei Lea (livelli essenziali assistenziali) del 2022. La regione, infatti, rientra tra le tredici che hanno raggiunto almeno quota 60 sulle tre macro aree di riferimento: servizi distrettuali, ospedalieri e di prevenzione. Per i primi due si registra un miglioramento della performance rispetto al 2021, mentre per il terzo il risultato è inferiore. Il monitoraggio è stato presentato lunedì mattina al ministero della Salute, nell’ambito di una conferenza a cui ha partecipato anche il ministro Orazio Schillaci. Complessivamente l’Umbria è stata promossa col voto di 8+: si tratta di una semplificazione frutto della media aritmetica dei risultati ottenuti per ciascuna delle tre macro aree con cui vengono giudicati i sistemi sanitari regionali, che per l’Umbria segnala 82,63.
In particolare, sul fronte distrettuale la performance 2022 è di 83,88 in marcata crescita su quella dell’anno precedente, quando ci si era fermati a 73,64, mentre nel 2020 anno della pandemia è stato addirittura di 68,55. Certo si è molto lontani dalle eccellenze regionali che, su questo fronte, sono rappresentate da Emilia Romagna (96,57), Veneto (96,4) e Toscana (96,2).
Per quanto riguarda i servizi ospedalieri, poi, l’Umbria ottiene un punteggio di 84,42. In questo caso, la valutazione è appena superiore a quella dell’anno precedente, quando si era attestata a 82,31 ma significativamente più elevata rispetto al 2020, quando ci si è attesati a 71,61. Pure in questo caso l’Umbria è comunque lontana dalle performance migliori, realizzate dalla provincia autonoma di Trento (98,35), Emilia Romagna (93,5) e Toscana (93,32).
La nota dolente è relativa all’area di prevenzione, dove l’Umbria ottiene 79,59 in forte flessione rispetto alla performance dell’anno precedente, che era stata 91,97, ma pure dell’anno della pandemia, quando ci era attestati a 89,64. Inutile dire che su questo fronte la distanza dalle regioni più efficiente è notevole: qui a guidare la classifica ci sono Emilia Romagna (96,13), Provincia autonoma di Trento (94,27) e Veneto (94,08).
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