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Roma, 8 lug. (Adnkronos/Labitalia) – Le imprese italiane, alle prese con la profonda trasformazione impressa dalla rivoluzione digitale, puntano forte sulle competenze del management per guidare questa transizione, tanto nel governo dei processi quanto nella gestione delle persone. Lo confermano i risultati dell’Avviso 1/2024 di Fondirigenti, che ha l’obiettivo di fornire ai manager le competenze indispensabili per innescare processi di digitalizzazione nelle diverse aree e funzioni aziendali, favorendo la competitività e l’occupabilità. Sono 1.128 le proposte formative pervenute per il recente Avviso pubblicato dal Fondo interprofessionale per la formazione continua del management promosso da Confindustria e Federmanager. L’Avviso si è chiuso il 20 giugno scorso, registrando richieste per circa 13,7 milioni di euro, superiori di un terzo allo stanziamento di 10 milioni di euro. Sono oltre 2.200 i dirigenti interessati, con una media di 2 dirigenti per piano, e un impegno medio di circa 55 ore per ciascuno di loro.

L’investimento per la trasformazione digitale attraversa trasversalmente le diverse tipologie d’impresa: il 42% dei piani è, infatti, presentato da medie imprese, il 41% da imprese di grandi dimensioni: più ridotta la partecipazione da parte di piccole imprese (16%) ma, significativamente, con un valore più elevato di quello dei precedenti avvisi, a testimonianza della crescente attenzione di tale segmento imprenditoriale verso la formazione continua, in particolare su tematiche emergenti.

È un investimento che interessa, sia pure con intensità diverse, tutto il Paese: in tutte le regioni, infatti (ad eccezione della Valle d’Aosta), si registra la presentazione di piani formativi. L’Emilia-Romagna è in testa, seguita da Veneto e Lombardia; diffusa la partecipazione delle regioni del Mezzogiorno (anche grazie alla specifica premialità adottata dal Fondo), fra le quali spiccano la Campania, che si piazza al quinto posto per numero di proposte, e la Sicilia, che raddoppia i piani presentati rispetto al principale avviso dello scorso anno.

Sono 33 sono iniziative formative aggregate, che coinvolgono 121 imprese (l’11% dei piani ricevuti) che in varia forma collaborano tra di loro, nell’ambito di filiere, reti e nella catena di subfornitura. Il 60% dei piani aggregati riguarda grandi imprese, che sono molto spesso il motore di tali aggregazioni. Dal punto di vista territoriale, è il Veneto la regione più attiva in termini di aggregazioni attivate, mentre più contenuta è, in questo senso, la partecipazione delle regioni meridionali.

“Il risultato raggiunto è molto lusinghiero – commenta il dg di Fondirigenti, Massimo Sabatini – perché l’obiettivo dell’Avviso non era tanto quello di formare degli esperti di innovazione digitale, quanto di rafforzare la capacità dei manager italiani di sfruttare la leva digitale per migliorare i diversi processi aziendali, irrobustire le strategie aziendali e gestire al meglio le persone che costituiscono la comunità aziendale: le priorità indicate dai singoli piani indicano che tale funzione abilitante è stata pienamente colta dalle imprese partecipanti”.

Nelle preferenze delle imprese si evidenzia, infatti, una netta prevalenza (poco meno della metà dei piani), dell’applicazione del digitale al miglioramento dei processi aziendali: dalla pianificazione delle commesse al miglioramento dei processi di vendita, dalla protezione dei dati alla logistica, dalla manutenzione predittiva all’automazione della produzione. Una indicazione chiara, che riguarda le imprese di tutte le dimensioni. Più contenuta la presentazione di piani riguardanti l’organizzazione del lavoro, che sembra interessare in primo luogo le medie imprese: i temi più ricorrenti riguardano soprattutto il supporto alla digitalizzazione per la valorizzazione del capitale umano e per la realizzazione di attività di recruiting e valutazione dei talenti.

Al terzo posto, in termini quantitativi, i piani relativi all’area sostenibilità, in cui la trasformazione digitale è posta al servizio dell’efficientamento energetico, della riduzione delle emissioni, del reporting di sostenibilità, in primo luogo nelle medie imprese. Ultima, in termini di proposte presentate, l’area dedicata al rafforzamento delle capacità individuali per l’innovazione del mindset manageriale, che sembra riguardare in prevalenza le Grandi imprese, interessate a migliorare le capacità di collaborazione, networking, negoziazione e comunicazione all’interno di ambienti ed organizzazioni digitalizzate.

“I positivi risultati ottenuti con questo Avviso – sottolinea il presidente Marco Bodini – sono la prova tangibile dell’importanza decisiva del fattore umano, e in particolar modo del management, nelle straordinarie trasformazioni che caratterizzano questa fase storica. Solo mettendo le innovazioni digitali al servizio delle persone, e non viceversa, le aziende possono, al tempo stesso, migliorare la loro competitività e individuare le condizioni tecnologiche capaci di garantire maggiore efficienza. La formazione manageriale non è un optional ma un alleato prezioso dei dirigenti per governare, con le giuste competenze, questi processi”.

I Piani presentati saranno ora sottoposti ad una valutazione di merito da parte di una Commissione esterna che, a chiusura dei lavori, redigerà una graduatoria degli ammessi al finanziamento, che sarà pubblicata nella sezione dedicata sul sito di Fondirigenti.



 

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