TREVISO – Al culmine del Superbonus 110%, e relativo boom di richieste, per ottenere copia di una pratica edilizia di un immobile situato nel comune, per accedere alle agevolazioni ma anche per una compravendita o una successione, era necessario aspettare in media tra i tre e i quattro mesi. In un prossimo futuro l’attesa si ridurrà a poche ore, un paio di giorni al massimo. L’amministrazione comunale, infatti, grazie all’apposito accordo siglato ieri con la Camera di commercio di Treviso e Belluno, è pronta ad avviare una grande campagna per rendere digitali i documenti relativi a costruzioni ed edifici. Ca’ Sugana conserva oltre 174mila pratiche edilizie, di cui quasi 120mila ancora solamente su carta.
I NUMERI
Dopo il periodo dei bonus, in cui si sono toccate anche le 4mila richieste, oggi gli uffici devono comunque gestire in media tra le 2.500-3mila domande di accesso agli atti all’anno. Con conseguenti, complicate ricerche da parte degli addetti, spesso in depositi diversi (gli incartamenti sono ricoverati in parte nell’archivio storico, 113mila, in parte a Palazzo Rinaldi, altri 61mila) e con aggravi di tempi e costi per cittadini e imprese richiedenti. «Bastano questi pochi numeri per capire come questo accordo sia tutt’altro che una questione meramente tecnica – sottolinea Andrea De Checchi, assessore all’Urbanistica – Al contrario, rappresenta un passaggio epocale in termini di sburocratizzazione: non possiamo più permetterci un paese in cui il settore privato viaggia come un Intercity e quello pubblico come un regionale». Anche perché, spiegano i responsabili, la mole di richieste di accesso è destinata ad aumentare in virtù delle normative che sempre più prevedono l’obbligo di accertare la legittimità degli immobili, mentre il limite prima del quale vige l’esenzione – il 1977 -, si allontana e sempre meno fabbricati ne potranno beneficiare.
I VANTAGGI
In formato digitale, il recupero e la consultazione dei documenti potrà avvenire pressoché in tempo reale. Con vantaggi innanzitutto per gli utenti, ribadisce il sindaco Mario Conte: «Il tempo dei nostri cittadini, artigiani, imprenditori ha grande valore ed è responsabilità delle istituzioni cercare di accelerare i processi burocratici. Il modello Treviso, basato sull’efficientamento delle procedure e l’eliminazione dei tempi morti, passa anche attraverso operazioni come questa, a fronte della cronica carenza di personale. Il nostro sportello Suap è un’eccellenza nazionale: non a caso io stesso sono stato invitato a illustrarlo alla Camera dei Deputati. Vogliamo continuare a migliorarci». Il Comune, in questi ultimi anni, ha già digitalizzato circa 55mila pratiche. Ora si punta a completare l’opera grazie alla Camera di commercio, che per il progetto riceverà un contributo di 100mila euro e si avvarrà di Ic Outsourcing, società specializzata del sistema camerale nazionale. «Dal 2012 gestiamo il Suap telematico per il Comune di Treviso: nel solo 2023 abbiamo trattato 8.750 pratiche digitali – conferma Mario Pozza, presidente del’ente di piazza Borsa – In provincia, purtroppo solo 27 Comuni aderiscono alla piattaforma: Treviso è certamente un ente pilota».
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