“La nostra amministrazione riserva particolare attenzione alle politiche sociali. Quella dell’aiuto a chi è difficoltà è per me, per la giunta, una missione”. Lo afferma Angela Vegni, vice sindaco e assessore al sociale, tra le altre deleghe, del Comune di Pienza. La sua affermazione si riferisce alla storia raccontata a La Nazione da un cittadino, sposato, tre figli, monoreddito, relativa alla richiesta di seicento euro per un appartamento sui settanta metri quadri. Ci ha detto, anche, di aver fatto ripetute domande per ottenere una casa popolare. Ci sarebbero pure alcune libere ma da ristrutturare.
E su questo punto l’assessore Vegni precisa subito che “gli interventi di ristrutturazione sugli appartamenti popolari non spettano all’amministrazione comunale, ma a Siena Casa. Poi – aggiunge – sull’assegnazione la legge è precisa: a una famiglia numerosa deve, giustamente, essere assegnato un alloggio adeguato al nucleo familiare. Sono in arrivo due nuovi bandi ai quali tutti possono partecipare. Chi ha i requisiti, molto rigorosi, entrerà in graduatoria per l’assegnazione”.
“Al di là di questo importante aspetto – prosegue l’assessore Vegni – devo sottolineare che il Comune interviene con una serie di incentivi: dall’esonero del pagamento dei tributi comunali al bonus scuola per i figli. In quelle che sono le possibilità dell’amministrazione facciamo tutto il possibile perché, lo ripeto, il sociale è la missione principale del mio assessorato”.
Resta il tema del caro affitti, in particolare nei centri storici. “È un problema che investe tutti i luoghi di forte richiamo turistico e sul quale possiamo far ben poco”, afferma Vegni. Anche il ’caro mattone’, che anche a Pienza si sta manifestando, è dovuto alle dinamiche del mercato immobiliare. Va da sé che nel centro storico di fama e interesse internazionale, sito Unesco, i prezzi vanno alle stelle e diventano irraggiungibili per molte fasce di reddito.
Occorrono interventi edilizi, cosa che la Regione ha messo al centro dei suoi prossimi interventi, a favore dei residenti. Altrimenti potrebbe amplificarsi il fenomeno che anche a Pienza si è già verificato in molti casi: il trasferimento in un paese vicino, dove i canoni di affitto e i costi di vendita degli appartamenti sono più bassi. Con il rischio di depauperamento del tessuto sociale pientino.
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