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Il Consiglio dei Ministri ha dato il via libera alla Manovra 2024. Una manovra da 27 miliardi circa, frutto per 16 miliardi di extragettito e per il resto di tagli di spese, “molto seria, molto realistica, che non disperde risorse ma le concentra su alcune grandi priorità” secondo la premier Meloni.

La prima priorità per la presidente del Consiglio è “difendere il potere d’acquisto delle famiglie, ovvero più soldi in busta paga per i cittadini con redditi medio bassi”.

La famiglia e le politiche per la natalità sono al centro della legge di Bilancio con misure importanti per la conciliazione lavoro-famiglia.

Decontribuzione delle madri

La misura più significativa riguarda il tema della decontribuzione delle madri: le madri con due figli o più, fino a dieci anni, non pagheranno i contributi a carico del lavoratore perché saranno interamente a carico dello Stato. “Una donna che mette al mondo almeno due figli ha già offerto un importante contributo alla società, e lo Stato cerca di compensare pagando i contributi previdenziali” ha spiegato Meloni in conferenza stampa.

Incentivi alla natalità

Per quanto riguarda gli incentivi alla natalità, sono state aggiunte ulteriori misure per 1 miliardo di euro che serviranno ad aumentare di un mese il congedo parentale con un ulteriore mese retribuito al 60%, utilizzabile dal padre o dalla madre, che andrà ad aggiungersi a un primo mese all’80%.

In favore delle famiglie numerose e per alzare il tasso di natalità sono destinate risorse pari a 1 miliardo di euro. Tra le misure, confermata la carta ‘Dedicata a te‘ nella misura di 600 milioni di euro per l’anno 2024 e si integra lo stanziamento dei mutui prima casa di circa 380 milioni di euro. Decontribuzione per le mamme lavoratrici per un anno se ha due figli entro i 10 anni del più piccolo e permanente per quelle che hanno 3 figli fino ai 18 anni del più piccolo.

È stato, inoltre, rafforzato il fondo per gli asili nido: al secondo figlio l’asilo è gratis.

Incentivi alle nuove assunzioni

Salgono al 20% le deduzioni fiscali per le nuove assunzioni a tempo indeterminato. Lo sconto è superiore per l’assunzione a tempo determinato di lavoratori svantaggiati, disabili, donne con almeno due figli minorenni o disoccupate, giovani, lavoratori del Sud ed ex Rdc.

Fringe benefit e Iva prodotti

Nella nuova legge di bilancio non è, invece, confermato il taglio dell’Iva per i prodotti della prima infanzia perché è stato assorbito dagli aumenti di prezzo.

“Sui fringe benefit l’anno scorso siamo interventi in maniera significativa, quest’anno lo rendiamo strutturale con modifiche per il 2024: portiamo il tetto a 2mila euro per i lavoratori con figli e a mille euro per tutti gli altri” annuncia, infine, la premier Giorgia Meloni in conferenza stampa, facendo il punto sulla manovra approvata oggi dal Consiglio dei ministri.

Indennità per il part time

La bozza del dl Manovra, prevede anche una indennità di 550 euro una tantum per il 2023 per i lavoratori con contratti di part time ciclico, ovvero coloro che lavorano solo in alcuni mesi dell’anno o giorni del mese (part time ciclico verticale) oppure solo poche ore al giorno (part time ciclico orizzontale).

Per avere diritto a questa indennità, che potrà essere elargita solo una volta allo stesso dipendente, si devono far valere i periodi non lavorati pari ad un mese in via continuativa e complessivamente, nell’arco dell’intero 2022, non inferiori alle sette settimane e non superiori a venti settimane dovute alla sospensione ciclica della prestazione. Alla data della domanda i lavoratori, inoltre, non devono essere titolari di un altro rapporto di lavoro dipendente ovvero percettori della Nuova prestazione di Assicurazione Sociale per l’Impiego (NASpI) o di un trattamento pensionistico.

L’indennità, che non concorre alla formazione del reddito, è erogata dall’Inps, nel limite di spesa complessivo di 30 milioni di euro per l’anno 2023. L’Inps provvede al monitoraggio del rispetto del limite di spesa e comunica i risultati di tale attività al Ministero del lavoro e delle politiche sociali e al Ministero dell’economia e delle finanze.

Qualora dal predetto monitoraggio emerga il verificarsi di scostamenti, anche in via prospettica, rispetto al predetto limite di spesa, non verranno adottati altri provvedimenti di concessione dell’indennità.

 

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