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Il decreto legge “Cura Italia” approvato nelle scorse ore contiene alcune disposizioni statali che vanno a vantaggio anche degli iscritti Enpam.

PERSONALE DI STUDIO – L’articolo 22 del decreto legge estende la cassa integrazione in deroga anche ai datori di lavoro con un solo dipendente. Una misura che potrà avere durata massima di nove settimane e che potrà servire per dare sollievo ai professionisti che impiegano personale di studio.

BABY SITTING – Apertura ai professionisti anche per quanto concerne la possibilità, introdotta dall’articolo 23 del decreto Cura Italia, di ottenere un bonus da 600 euro per l’acquisto di servizi di baby sitting, in concomitanza con la chiusura forzata delle scuole. Tale misura, prevista per i lavoratori dipendenti, sarà riconosciuta anche ai lavoratori autonomi non iscritti all’Inps, “subordinatamente alla comunicazione da parte delle rispettive casse previdenziali del numero dei beneficiari”. Le modalità su come presentare la domanda e i requisiti da rispettare per poter usufruire del contributo sono disponibili presso questo link.

DIPENDENTI – Da notare che, come stabilito dall’articolo 25 del decreto, “per i lavoratori dipendenti del settore sanitario, pubblico e privato accreditato, appartenenti alla categoria dei medici, degli infermieri, dei tecnici di laboratorio biomedico, dei tecnici di radiologia medica e degli operatori socio sanitari”, il bonus per l’acquisto di servizi di baby sitting viene riconosciuto per un valore maggiorato fino a mille euro (invece che 600 euro).

MUTUI PRIMA CASA – L’articolo 54 invece, riguardante il Fondo solidarietà mutui prima casa, prevede tra i beneficiari anche i lavoratori autonomi e i liberi professionisti che certifichino un calo del fatturato superiore al 33% in un trimestre successivo al 21 febbraio 2020 rispetto all’ultimo trimestre 2019. In questo caso, i proprietari di un immobile adibito ad abitazione principale, titolari di un mutuo contratto per l’acquisto dello stesso immobile non superiore a 400mila euro, potranno richiedere la sospensione del pagamento delle rate. La pratica va inoltrata alla banca presso la quale si ha il finanziamento, utilizzando il modulo ad hoc predisposto dalla ministero dell’Economia reperibile al seguente link.

LEASING – Sempre sul fronte delle agevolazioni sui finanziamenti, da segnalare anche l’articolo 56 che, per le micro, piccole e medie imprese, anche individuali, colpite dall’epidemia di Covid-19, introduce la sospensione fino al 30 settembre 2020 di mutui e altri finanziamenti rateali o leasing senza nuovi o maggiori oneri.

ACCESSO AL CREDITO – L’articolo 49 rende operativa immediatamente per tutti una misura che l’Enpam aveva già deliberato per i propri professionisti: la possibilità di ottenere finanziamenti in banca senza bisogno di garanzie grazie a un accordo con Cassa depositi e prestiti. Si potrà ottenere fino all’80 per cento dell’importo richiesto invocando il Fondo pubblico di garanzia delle Pmi e dei professionisti, oppure fino al 90 per cento passando per un Confidi. Questa possibilità si può utilizzare anche per rinegoziare finanziamenti già in corso. Questa pagina verrà aggiornata con i dettagli operativi, appena saranno disponibili.

TASSE – Della sospensione dei termini degli adempimenti e dei versamenti fiscali e contributivi, si occupa invece l’articolo 62, laddove in particolare si stabilisce che “per i soggetti esercenti attività d’impresa, arte o professione, sono sospesi i versamenti da autoliquidazione che scadono nel periodo compreso tra l’8 marzo 2020 e il 31 marzo 2020”.

SANIFICAZIONE – Da notare che per gli stessi soggetti, il seguente articolo 64, riconosce “un credito di imposta, nella misura del 50% delle spese di sanificazione degli ambienti e degli strumenti di lavoro sostenute e documentate fino a un massimo di 20mila euro”.

INDENNITÀ– Infine mentre agli autonomi e ai professionisti soggetti alla gestione separata Inps, lo Stato ha concesso da marzo un’indennità di 600 euro finanziata con fondi pubblici, per i professionisti iscritti alle Casse è prevista la possibilità di accedere a un fondo per il “reddito di ultima istanza”. La somma stanziata è di 300 milioni di euro per tutto il 2020, da dividere tra tutti i dipendenti egli autonomi rimasti esclusi dalle altre misure.

 

Giuseppe Cordasco

 

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