diPietro Gorlani
Ripresa del mercato immobiliare grazie a tassi d’interesse minori rispetto allo scorso anno
I bresciani tornano ad acquistare (la prima) casa. Dopo i tassi d’interesse monstre visti nel 2023, il calo importante registrato nei primi sei mesi dell’anno — con tassi fissi che arrivano a 2,86% per un mutuo da 126 mila euro in 25 anni, secondo la simulazione di facile.it — ha visto un aumento delle richieste si finanziamento del 18%. Stando allo studio diffuso ieri da facile.it-mutui.it l’importo medio richiesto in provincia di Brescia è di 133.566 euro, il quinto per dimensioni dopo Milano (importo medio di 161.838 euro), Como (142.043), Lecco (139.206) e Monza e Brianza (136.064). Mutui più leggeri che a Brescia sono stati chiesti a Varese (media di 132.117 euro), Bergamo (129.259), Lodi (117.736), Mantova (117.675), Cremona (116.483) e Pavia (114.572).
Un acquisto, quello della prima casa, che è sempre più un investimento per il futuro, sia del singolo che della coppia o della famiglia, visti i costi altissimi degli affitti e la scarsità di alloggi in locazione pluriannuale. L’importo medio richiesto è in aumento dell’ 1,5% rispetto allo stesso periodo dello scorso anno e cresce ancor di più (del 3%) il valore medio dell’immobile che arriva a 227.741 euro. L’età media dei richiedenti è intorno ai 40 anni (in aumento di un anno rispetto al 2023) mentre la durata del mutuo scende leggermente da quasi 25 anni a 24 anni. Crescono parecchio anche le richieste di surroga, trainate dalle condizioni favorevoli offerte dalle banche per i tassi fissi: tra gennaio e giugno hanno rappresentato il 32% del totale lombardo, in aumento dell’11% rispetto al medesimo periodo del 2023.
«Il 2023 è stato un anno complesso per il mercato dei mutui, colpito dall’aumento dei tassi di interesse e da una minore disponibilità economica da parte delle famiglie, già alle prese con l’aumento dell’inflazione», spiegano gli esperti di Facile.it. «II 2024, però, è partito positivamente, con una richiesta in aumento, trainata soprattutto dal miglioramento delle condizioni offerte dalle banche per i tassi fissi, che ha generato fra i consumatori una maggiore fiducia verso il futuro». Il mercato dei mutui è però ancora lontano dai livelli raggiunti negli anni pre-guerra e crisi energetica del 2022 (un -13% di flussi finanziati nel primo trimestre 2024 secondo Assofin), anche se la ripresa della domanda fa ben sperare per un secondo semestre con valori in crescita.
Per quanto riguarda i tassi variabili, nonostante il calo degli indici dovuto al taglio della BCE, i valori restano ancora elevati: per un mutuo medio, le migliori offerte partono da un tasso del 4,34%, con una rata di 682 euro. Stando alle previsioni dei futures sugli euribor, che rappresentano le aspettative degli operatori di mercato, l’Euribor (l’indice di riferimento per i mutui a tasso variabile) potrebbe scendere ulteriormente da qui a fine anno, ma il beneficio sarebbe comunque limitato.
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