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Un’emergenza per cui è necessario mettere in campo tutte le misure possibili, ordinarie e straordinarie. La crisi idrica, legata alla siccità su tutta l’isola, non sta risparmiando la città di Messina dove la falda del Fiumefreddo si è abbassata, nel corso dei primi sei mesi del 2024, di un metro, dopo l’ulteriore riduzione di 70 centimetri subìta nel corso del 2023. Ad aggravare ulteriormente la situazione, si è aggiunta anche l’assenza del contributo da parte dell’Alcantara che non potrà rifornire Messina.

Emergenza siccità, ancora modifiche all’erogazione idrica: ecco la nuova tabella oraria

Comunicazioni, queste, arrivate in consiglio comunale nel pomeriggio, durante una seduta in cui l’amministrazione comunale ha spiegato ai consiglieri le misure messe in campo per scongiurare i disagi per i messinesi. Presenti in aula oltre al sindaco Federico Basile anche gli assessori Alessandra Calafiore, Massimiliano Minutoli e Francesco Caminiti, insieme alla presidente dell’Amam Loredana Bonasera.

A presentare una mozione, approvata dall’aula a maggioranza, i consiglieri del Pd, Antonella Russo, Alessandro Russo e Felice Calabrà, insieme a Dario Carbone e Rosaria Di Ciuccio. 

La mozione dei consiglieri: “Ecco cosa chiediamo all’amministrazione” 

Tredici punti in cui sono stati messi nero su bianco altrettante richieste specifiche che il civico consesso ha presentato all’amministrazione che dovrà adesso impegnarsi per mettere in pratica ulteriori misure contro l’emergenza siccità. “Molte di queste sono già operative – ha commentato il sindaco Federico Basile – Potrei sviscerare i punti a uno a uno”.

I consiglieri hanno richiesto di attivare immediatamente un piano di somministrazione idrica con il supporto delle autobotti nelle zone dove la riduzione oraria è penalizzante; di attivare immediatamente tutte quelle misure eccezionali a tutela e salvaguardia dei quartieri cittadini maggiormente carenti di risorse idriche, come il Quartiere Lombardo, il quartiere Giostra, ed altri; attivare un piano di diffusione degli orari di sospensione dell’erogazione idrica che sia poi praticamente rispettato, affinché non si crei confusione e ulteriori disagi tra i cittadini; attivare il Coc in presidio costantemente aperto per tutta la durata del periodo estivo; attivare un presidio della Messina Social City costantemente aperto per tutta la durata del periodo estivo.

E ancora, attivare le procedure propedeutiche all’arrivo di navi cisterna per fare arrivare l’acqua dal porto al serbatoio di Torre Vittoria se necessario; attivare l’operatività dei pozzi esistenti sul tutto il territorio comunale; inibire l’uso di acqua potabile per usi irrigui, piscine, annaffiamento di piante, lavaggio auto, e per ogni altro uso che non sia legato all’utilizzo umano; attivare ogni intervento atto a tutelare gli abitanti che si trovano in fondo alla rete di distribuzione cittadina (perché vivono in appartamenti ai piani alti, ecc.);

Infine attivare ogni forma di recupero di dispersione idrica con misure straordinarie ed urgenti; attivare le necessarie procedure al fine di garantire l’utilizzo, anche per soli fini irrigui, delle acque depurate provenienti dai depuratori cittadini; individuare e sanzionare l’utilizzo di pozzi abusivi; attuare ogni altro tipo di intervento immediato e straordinario diretto a mitigare il più possibile il disagio legato alla crisi idrica ai cittadini messinesi.

Basile: “Chiedo parsimonia e responsabilità alla cittadinanza” 

Al netto di misure già operative, che l’Amam ha a più riprese presentato alla cittadinanza, l’appello principale che il sindaco ha lanciato attraverso i consiglieri comunali è quello all’uso parsimonioso delle risorse idriche. “L’approvvigionamento è un problema oggettivo ma tutte le azioni che sono state messe in campo dal 2018 in avanti hanno consentito all’azienda di fare operazioni che rispetto al passato ci consentono di poterla affrontare con più serenità – ha detto – Vi chiedo comunque un grande senso di responsabilità perché ritengo che gli sforzi che sono stati profusi hanno consentito all’azienda di potere mettere realizzare azioni tangibili che hanno pronte risoluzioni rispetto a un panorama regionale che è catastrofico per le oggettive condizioni con le quali ci troviamo ad affrontare una situazione mai accaduta in passato”. 

La condizione di Messina sarebbe migliore rispetto a tante altre parti della Sicilia, ma questo, comunque, non basta per tirare un sospiro di sollievo. “Il supporto alla popolazione oggi è l’elemento principale di cui il comune si sta occupando cercando di colmare quel gap che non dipende dalla volontà di chi non da acqua ma dal fatto che la diminuzione della risorsa idrica è un dato oggettivo”, ha aggiunto Basile. 

Amam: “Le attività preparatorie alla stagione estiva studiate con mesi di anticipo” 

La gestione dell’emergenza non comincia adesso, secondo quanto ha dichiarato la presidente dell’Amam Loredana Bonasera, ma è partità già nei primi mesi del 2024 proseguendo nel segno di quel percorso virtuoso che, dal 2018 a oggi, l’amministrazione prima De Luca e ora Basile ha concretizzato per migliorare l’acquedotto cittadino. “A febbraio abbiamo richiesto un incontro urgente al Prefetto per discutere di questa situazione – ha detto – A marzo abbiamo cominciato a scrivere dalla cabina di regia a Protezione civile e autorità di bacino presentando i progetti che ci avrebbero potuto aiutare in vista dell’arrivo dell’estate”. 

Si tratta del project financing per il dissalatore, per cui sono arrivate 17 domande agli uffici di viale Giostra, poi della richiesta delle navi cisterna, del riuso dell’acqua dei depuratori di Mili e San Saba per scopi irrigui e antincendio per cui sarà usata anche l’acqua di “fine corsa” delle fontane, ancora la richiesta a Sicilacque per un maggiore approvvigionamento, il potenziamento del servizio autobotti, infine il potenziamento degli uffici reclami e segnalazioni. 

“Accelereremo i progetti per poter dare acqua a tutti e garantirla il più possibile – ha concluso Bonasare – Il Montesanto è quasi ultimato, e anche se l’Alcantara non ha più acqua per fornirci stiamo utilizzando pozzi, intervenendo anche con procedure mirate negli 8 distretti che ricevono meno acqua durante la giornata e abbiamo un piano per aiutarli e supportarli con un ulteriore apporto idrico”. 

Calafiore: “Piano emergenza caldo già pronto”. Caminiti: “Le fontane e i parchi usano il ricircolo”

A tenere banco fra le richieste dei consiglieri comunali anche dubbi legati alla gestione dei soggetti fragili e le moralità di supporto verso questi. In tanti sono intervenuti in aula chiedendo rassicurazioni su questo tema e su tutti gli altri legati alla siccità: Felice Calabro, Salvatore Papa, Dario Carbone, Ciccio Cipolla, Antonella Russo, Nicoletta D’Angelo, Oteri, Schepis, Alessandro Russo, Margherita Milazzo, Pippo Trischitta, Giandomenico La Fauci.

“La Messina Social City è già presente nel piano di emergenza della Protezione civile e interviene rispetto a tutte le criticità legate ai servizi sociali – ha detto l’assessore al ramo – Insieme all’asp come amministrazione abbiamo già condiviso il piano emergenza caldo del 2024 che tiene in considerazione fattori di rischio e popolazione più vulnerabile presente nel nostro territorio, cioè anziani e senza fissa dimora, e che quindi ci consente di intervenire prontamente per tutte le necessità che possono emergere in questi periodi”. 

E risponde, invece, alle polemiche che tengono banco fra i messinesi legate all’acqua impiegata per irrigare i parchi e le fontane cittadine l’assessore ai rapporti con l’Amam, Francesco Caminiti. “Tutte le fontane della città non sprecano acqua ma vengono alimentate dal ricircolo idrico – ha detto – A Villa Dante viene usato un vecchio pozzo mentre il Parco Aldo Moro veniva irrigato con il pozzo Marullo che si trova a 300 metri dall’area”. Anzi, proprio l’autonomia di Villa Dante, che ha una capacità di 100 mila litri, serve già per il verde pubblico di altre aree messinesi che vengono irrigate con una autobotte della Messina Servizi. 

“Dal 2018 sono già state realizzate due procedure per far funzionare circa 27 pozzi cittadini che porteranno ancora 220 mila litri di acqua in più oltre a quello di Briga che, a breve, sarà attivato – ha concluso Caminiti – Siamo provando a portare avanti questi interventi potenziando in aggiunta anche il Fiumefreddo”. 

Attività preparatorie Amam

Oteri e Centofanti: “Gli interventi dell’Amam non hanno risolto nulla” 

Duro l’attacco dei consiglieri Cosimo Oteri e Amalia Centofanti che, in una interrogazione a risposta scritta, puntano il dito contro l’Amam e contro l’amministrazione. “Una crisi idrica drammatica crisi idrica pari solo a quelle vissute durante l’amministrazione Accorinti”, scrivono. Centofanti e Oteri chiedono all’esecutivo e alla partecipata se “stiano studiando l’ipotesi di un impianto di dissalazione e in che termini. Nonostante le illusorie promesse dell’amministrazione gli interventi effettuati dall’AMAM tra novembre e maggio non hanno risolto nulla in termini pratici rispetto all’approvvigionamento idrico cittadino e anche se nessuno nega l’impegno messo nel risanare i conti dell’AMAM è chiaro che, in attesa della conclusione nel 2032 del ponte sullo Stretto e della donazione alla città dalla Webuild dei due impianti di dissalazione, Messina non può fronteggiare per altri 8 anni il deficit idrico aspettando le donazioni di un’impresa privata”, si legge. 

Per i due consiglieri “le promesse non mantenute di De Luca prima e di Basile poi rispetto all’acqua 24 ore su 24 si sono rivelate solo una trappola acchiappa-voti, perché è evidente che non è vero, come ha ripetuto il sindaco Basile più volte, che tutta la città ha l’acqua 16 ore al giorno e in alcune zone anche h24”, concludono.

 

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