Con un disegno di legge ad hoc, sarà la Regione a versare 495 mila 456 euro dovuti allo Stato dai Comuni valdostani per il 2024 e il 2025, quale contributo al risanamento della finanza pubblica, operando poi «una compensazione sul trasferimento delle risorse assegnate ai comuni» della Valle d’Aosta. A spiegarlo, in Consiglio Valle, è il presidente della Regione, Renzo Testolin, dopo che la Consulta, bocciando il ricorso della giunta regionale, ha stabilito che anche i Comuni valdostani «sono tenuti a contribuire, seppure per il tramite della Regione, agli obiettivi di finanza pubblica». Nel ricorso, la giunta lamentava di dover pagare illegittimamente due volte il contributo – una come Regione e l’altra in qualità di rappresentante dei comuni valdostani – sostenendo che i Comuni non dovessero pagare in quanto considerati, da un punto di vista finanziario, un’unica entità insieme alla Regione. «La sentenza non lascia margini per il riconoscimento, a legislazione vigente, del modello di “sistema integrato” così come auspicato dalla Regione – spiega Testolin -. In assenza di una espressa previsione normativa che chiarisca l’esistenza, anche in Valle d’Aosta, di un sistema finanziario integrato della Regione e dei propri enti locali in cui la Regione si ponga come unico interlocutore dello Stato nei reciproci rapporti finanziari, pertanto, anche i Comuni della Valle d’Aosta sono tenuti a contribuire, sia pure per il tramite della Regione, agli obiettivi di finanza pubblica». Nella sentenza, la Consulta cita il caso del Friuli Venezia Giulia che è riuscito a raggiungere l’obiettivo del «sistema integrato» con l’approvazione di norme di attuazione statutaria. L’intenzione della Regione è di intraprendere la stessa strada. Per questo, Testolin ha chiesto alla segretaria generale della Regione, Stefania Fanizzi, «di attivare uno specifico gruppo di lavoro per valutare l’elaborazione di una norma di attuazione» specifica.
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