CENTO
Il cimitero ebraico di Cento è entrato a far parte dell’elenco dei riconosciuti monumentali e storici da parte della Regione che, di recente, ha anche largito un importante contributo per la valorizzazione del luogo. Alla comunità ebraica di Ferrara infatti, sono stati assegnati 7.200 euro a fronte di una richiesta di 9.460 euro per lla ‘Valorizzazione del cimitero ebraico di Cento e riorganizzazione per visite accompagnate’. Si tratta di un programma integrato di ricerche d’archivio, formazione delle guide e visite guidate, oltre alla progettazione del restauro delle lapidi. “Continuiamo il percorso avviato per il riconoscimento dei cimiteri significativi quali elementi del patrimonio culturale regionale da salvaguardare e valorizzare – ha spiegato l’assessore regionale alla Cultura, Mauro Felicori – Vogliamo sostenere i progetti di restauro e di conservazione, oltre che ampliare la fruizione di questa parte del patrimonio culturale regionale che va oltre la memoria”.
Quella centese è stata infatti una comunità importante che ha dato grandi personalità e il cimitero ebraico di Cento è certamente di una certa rilevanza in quanto, vi è sepolto il rabbino ferrarese Immanuel Chay Ricchi, considerato il più grande cabalista della sua generazione e autore di celeberrime opere mistiche, assassinato nel 1743 dopo una vita errabonda. L’ultima sepoltura avvenuta è quella di Bruna Carpi Viganò, del 1983 e malgrado non esista più una comunità ebraica a Cento, la città continua a coltivarne la memoria della cultura e dei luoghi come il piccolo cimitero preceduto da un ampio prato e un viale di cipressi. Chiamato un tempo ’Lazzaretto degli Ebrei’, all’interno non ha grandi tombe di famiglia: si rilevano solo due grandi steli di fine Ottocento, sormontate da una elegante conchiglia, appartenenti alla famiglia Padoa. Particolari, nei pressi dell’entrata, alcune tombe a sarcofago, decorate con la stella di Davide e con doppia iscrizione, degli anni ‘30, appartenenti ai Carpi. Un cimitero dove tra i cognomi più ricorrenti ci sono le famiglie Carpi, Finzi, Levi, Modona, Pisa, Padoa, Uzielli e dove vi è anche la lapide di Lazzaro Levi (1917), facoltoso possidente, che legò al suo nome l’istituzione dell’Ospizio Marino Israelitico. Il ’Lazzaretto degli ebrei’ tra l’altro, ha una storia molto antica, legato alla comunità giudaica insediatasi a Cento fin dal decennio che precede il 1400. Il sepolcreto, già esistente nel 1690 subito fuori porta Pieve, venne sostituito da quello impiantato a poca distanza nel 1818.
Laura Guerra
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