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di Oliviero Casale, membro del CTS Terzo Settore di Conflavoro

Il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, con Decreto direttoriale n. 189 del 4 settembre, ha adottato l’Avviso 2/2024, un bando strategico che prevede la disponibilità di oltre 22 milioni di euro per finanziare progetti di rilevanza nazionale promossi dagli enti del Terzo Settore. Questo bando si inserisce all’interno di un più ampio quadro di indirizzo strategico, definito dall’Atto di Indirizzo 2024, volto a promuovere lo sviluppo sociale attraverso iniziative che favoriscano l’inclusione, il sostegno alle fasce deboli e la rigenerazione territoriale.

In questo contesto, In questo contesto, il Terzo Settore, grazie al suo stretto legame con le comunità locali, può affermarsi come un elemento di antifragilità, superando la resilienza. Non si tratta solo di resistere a una crisi e sopravvivere, ma di trasformarla in un’opportunità per rigenerarsi e migliorare.

L’Atto di Indirizzo e le linee strategiche

L’Atto di Indirizzo 2024, emanato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, rappresenta il documento di riferimento per stabilire le aree prioritarie di intervento e le linee di attività finanziabili. Tra i principali obiettivi delineati vi è la promozione della coesione sociale, lo sviluppo di un welfare territoriale generativo e la realizzazione di progetti che siano in grado di anticipare e rispondere alle sfide emergenti. Le linee strategiche dell’Atto di Indirizzo puntano a potenziare la capacità degli enti del Terzo Settore di creare reti territoriali, sviluppando sinergie e collaborazioni che diano valore aggiunto agli interventi sostenuti​.

Con l’Atto di indirizzo 2024 relativo al Fondo per il finanziamento di progetti e di attività di interesse generale nel Terzo Settore (art. 72 del codice del Terzo settore) e dalle altre risorse finanziarie specificamente destinate al sostegno degli Ets (art. 73 del codice del Terzo settore) sono stati stanziati 35.600.000 euro. È stato infatti pubblicato il decreto direttoriale n. 122 del 19 luglio 2024 del Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, che opera in attuazione della programmazione triennale dell’atto d’indirizzo 2022 (dm 141/2022).

Le risorse previste sono così ripartite:

  • Iniziative e progetti di rilevanza nazionale: 25.270.000 euro, con una linea di finanziamento pari a 2.500.000 euro destinata all’Intelligenza Artificiale;
  • Contributi per acquisto di autoambulanze, autoveicoli per attività sanitarie e beni strumentali: 7.750.000 euro;
  • Contributo annuo agli enti associativi privatizzati, escluse le associazioni combattentistiche e patriottiche: 2.580.000 euro.

Le iniziative e i progetti di rilevanza nazionale, in particolare, dovranno prevedere lo svolgimento di attività in almeno dieci Regioni, con un finanziamento ministeriale complessivo che non potrà essere inferiore a 250.000 euro e superiore ai 600.000 euro.

Gli obiettivi generali dell’Atto di Indirizzo si allineano agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs) dell’Agenda Onu 2030, includendo la riduzione delle disuguaglianze, la lotta alla povertà, il contrasto alla violenza e la promozione della sostenibilità ambientale.

Avviso 2/2024: fondi disponibili e obiettivi

L’Avviso 2/2024 prevede un finanziamento complessivo di 22.770.000 euro, suddiviso in due componenti:

  • 19.950.000 euro destinati ai progetti finanziabili ai sensi dell’art. 72 del Codice del Terzo Settore;
  • 2.820.000 euro per progetti finanziabili ai sensi dell’art. 73 dello stesso Codice.

Questi fondi sono riservati agli enti del Terzo Settore, inclusi organizzazioni di volontariato (ODV), associazioni di promozione sociale (APS) e fondazioni, con l’obiettivo di promuovere attività di rilevanza nazionale in almeno 10 regioni italiane, incluse le Province autonome di Trento e Bolzano. Questo approccio mira a garantire un impatto significativo su scala nazionale, in linea con le priorità strategiche stabilite dall’Atto di Indirizzo 2024​.

Requisiti e durata dei progetti di Terzo Settore

I progetti finanziabili devono avere una durata minima di 12 mesi e massima di 18 mesi, con finanziamenti che variano da 250.000 euro a 600.000 euro per ciascuna iniziativa. Il Ministero coprirà fino all’80% dei costi per le iniziative promosse da ODV e APS, mentre per le fondazioni del Terzo Settore il contributo sarà pari al 50%. La restante parte sarà a carico degli enti proponenti, che potranno includere risorse aggiuntive provenienti da partner terzi, incentivando così la creazione di partenariati pubblico-privati​.

Grazie a queste iniziative – afferma Oliviero Casale, componente del CtS Terzo Settore di Conflavoro il Terzo Settore potrà svolgere un ruolo cruciale nel promuovere l’antifragilità del sistema paese Italia, trasformando le sfide in opportunità di rigenerazione e sviluppo”.

Antifragilità e il valore strategico del Terzo Settore

L’antifragilità è un concetto che va oltre la resilienza. Mentre quest’ultima mira a ristabilire un equilibrio dopo una crisi, l’antifragilità aspira a migliorare e crescere attraverso le difficoltà. Il Terzo Settore, con la sua capacità di innovare, adattarsi e creare reti di supporto, è un esempio concreto di antifragilità. Grazie al forte rapporto con il territorio e le comunità locali, le organizzazioni non profit riescono a rispondere alle crisi in modo tempestivo e mirato, trasformando le sfide in opportunità di crescita e miglioramento. Questo legame profondo con il territorio permette al Terzo Settore di comprendere le esigenze della popolazione e di elaborare soluzioni che abbiano un impatto concreto e duraturo​.

Rigenerazione delle comunità e nuove opportunità di sviluppo

Una delle principali manifestazioni dell’antifragilità è la capacità di rigenerare le comunità locali, trasformando le crisi in occasioni di rinascita e sviluppo. Le organizzazioni del Terzo Settore sono in prima linea in questo processo, promuovendo progetti che favoriscono la coesione sociale e lo sviluppo economico attraverso la valorizzazione delle risorse territoriali. Il bando 2/2024 incentiva la creazione di iniziative volte a rigenerare spazi urbani, sviluppare l’economia circolare e promuovere modelli di welfare comunitario, andando oltre il semplice ripristino dello status quo e costruendo un futuro più inclusivo e sostenibile​.

Sostegno alla rigenerazione economica

Il Terzo Settore contribuisce anche alla rigenerazione economica del Paese, creando opportunità di inclusione lavorativa e stimolando l’innovazione sociale. Attraverso progetti che favoriscono l’inclusione di persone vulnerabili, il Terzo Settore promuove la creazione di nuove imprese sociali e posti di lavoro, rafforzando il tessuto economico locale. Questa rigenerazione economica si basa su modelli di sviluppo sostenibile che non solo favoriscono l’inclusione, ma creano un’economia più solida e antifragile, capace di adattarsi e prosperare anche in contesti di incertezza​.

Innovazione sociale e sviluppo sostenibile

Il bando promuove l’innovazione sociale come strumento per rispondere ai bisogni della società in modo creativo e sostenibile. I progetti che favoriscono la riduzione delle disuguaglianze, la tutela ambientale e lo sviluppo di modelli di economia circolare sono centrali per l’idea di antifragilità. Queste iniziative non solo migliorano la qualità della vita nel breve termine, ma pongono le basi per una crescita sostenibile a lungo termine, creando un sistema più forte e capace di affrontare le sfide future.

Conclusioni: l’antifragilità come visione di futuro per il Terzo Settore

Il Terzo Settore, grazie all’Avviso 2/2024 e all’Atto di Indirizzo del Ministero del Lavoro, continua a essere un attore centrale nella costruzione di una società antifragile, capace di trasformare le crisi in opportunità di rigenerazione e crescita. Le organizzazioni non profit, con la loro flessibilità e il radicato legame con il territorio, non si limitano a sopravvivere alle avversità, ma sfruttano le difficoltà per sviluppare soluzioni innovative e sostenibili che promuovano il bene comune.

Tuttavia, per mantenere e rafforzare questo ruolo strategico, il Terzo Settore deve investire nella propria rigenerazione. Le grandi sfide dell’attuale contesto socio-economico richiedono un aggiornamento continuo delle competenze, delle infrastrutture e dei modelli organizzativi, affinché possa rispondere in modo adeguato alle nuove esigenze della società e del mercato.

In questo contesto, il Terzo Settore si configura come un pilastro essenziale per uno sviluppo economico e sociale più inclusivo e sostenibile, dove ogni crisi diventa un’opportunità per costruire un sistema più forte e coeso. Grazie alle risorse messe a disposizione dall’Avviso 2/2024, il Terzo Settore potrà continuare a svolgere un ruolo chiave nel promuovere l’innovazione sociale e la rigenerazione territoriale, rafforzando la capacità dell’Italia di affrontare le sfide future con successo.



 

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