Le scuole di montagna della Valle Soana e della Valle dell’Orco resistono. Nonostante le sfide dettate dallo spopolamento e dal contesto marginale, il suono della campanella continuerà a risuonare tra i monti anche quest’anno.
Grazie a un finanziamento della Regione Piemonte, che ammonta a oltre 600 mila euro, gli istituti di piccoli comuni come Valprato Soana, Ronco Canavese, Frassinetto e Ceresole Reale manterranno aperte le loro porte agli studenti.
“Le scuole non sono solo luoghi di istruzione, ma veri e propri cuori pulsanti delle comunità locali, delle nostre radici“, ha sottolineato Elena Chiorino, vicepresidente e assessora all’Istruzione della Regione Piemonte. Un investimento che va ben oltre i numeri: la continuità scolastica in queste aree è un baluardo contro lo spopolamento e un incentivo per preservare il tessuto sociale delle terre alte.
Un salvagente per le terre alte
In un mondo che tende ad abbandonare le zone montane, l’impegno della Regione Piemonte si rivela cruciale.
Marco Gallo, assessore regionale alla Montagna, ha ribadito che la scuola è il primo dei servizi essenziali da garantire: “Un mattone indispensabile per salvaguardare il territorio montano e favorirne il rilancio”.
A confermare l’importanza dell’iniziativa è anche il consigliere regionale Mauro Fava, che ha dichiarato con orgoglio: “Seicentomila euro non sono solo numeri, ma risorse indispensabili per evitare lo spopolamento dei piccoli comuni e incentivarne l’attrattività“.
Fava ha elogiato il sostegno alla Valle Soana e alla Valle dell’Orco, dove la scuola rappresenta non solo un servizio, ma il centro attorno al quale ruotano la vita comunitaria e il futuro delle famiglie.
Un aiuto concreto: fondi e progetti
Da domani, 11 settembre, riprenderanno regolarmente le lezioni a Trasquera, nel Verbano e in quattro comuni delle valli torinesi: Ceresole Reale, Prali, Frassinetto e Ronco Canavese.
Due gli asili salvati grazie al soccorso della Regione: a Ponzone nell’Alessandrino e a Valprato Soana, nel Torinese.
Quasi mezzo milione di euro è stato destinato per dare forma ai progetti di 44 Unioni montane che hanno quale obiettivo quello di sdoppiare le pluriclassi in gruppi di classe, per migliorare l’insegnamento.
La Regione assicura agli enti montani i finanziamenti per coprire i costi sostenuti dagli istituti scolastici per rafforzare il personale nelle scuole dell’infanzia, primaria e secondaria di primo grado. Complessivamente sono 166 i plessi coinvolti in questa operazione che punta ad accrescere l’offerta didattica nelle scuole più piccole del Piemonte.
La fetta più consistente dei finanziamenti copre la provincia di Torino, dove va più della metà dello stanziamento (263 mila euro), ripartito tra 14 Unioni montane: alle “Valle Germanasca e Chisone” il primato dei contributi con 36 mila euro. Nel Cuneese sono undici gli enti montani ammessi al contributo: il maggior finanziamento va all’Alta Langa con 51 mila euro per rafforzare la didattica in undici paesi. Seguono l’Alessandrino e il Verbano Cusio Ossola (sette per provincia le Unioni ammesse al finanziamento, con le Valli dell’Ossola che hanno ottenuto 32 mila euro) e il Biellese (3, con quasi 20 mila euro ai comuni dell’area orientale). Chiudono le province di Asti e Vercelli, con un progetto ciascuna.
“Per garantire che tutti i progetti fossero finanziati – conclude l’assessore Gallo – abbiamo destinato al capitolo nuovi fondi sempre del settore sviluppo della montagna. Un investimento sul futuro dei bambini delle terre alte”.
Il coraggio della resistenza
Il nuovo anno scolastico, che riparte domani anche in Valle Soana e Orco, è una testimonianza della forza di queste piccole comunità. Con pochissimi alunni, la presenza delle scuole diventa un simbolo di speranza e resilienza. Dove c’è una scuola, c’è vita: un concetto ribadito dalle istituzioni e dai cittadini, che vedono nell’istruzione la chiave per preservare le loro radici. Le scuole di montagna non solo resistono, ma rappresentano il futuro delle terre alte.
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