Scuole a Napoli, aprono anche gli asili: «Refezione: si parte» #finsubitoagevolazioni

Traffico, sciopero dei trasporti e pioggia non hanno rovinato il primo giorno di scuola. La campanella ieri è suonata per circa il 20% delle scuole di Napoli, un altro 40% tra oggi e domani, e giovedì, infine, tutte le altre che hanno deciso di non anticipare la data fissata dalla Regione Campania. Grazie allo scaglionamento delle classi, fuori ai cancelli non si sono creati i consueti capannelli di genitori tali da bloccare il traffico. A questo ci ha pensato il forte acquazzone arrivato alla stessa ora degli ingressi stabiliti dai dirigenti scolastici. Domani, intanto, apriranno anche asili nido e scuole dell’infanzia comunali.

Il Comune di Napoli ha inoltre aperto già da dieci giorni le iscrizioni per la refezione scolastica, che potrà essere avviata non appena tutti i genitori che hanno scelto il tempo pieno per i loro piccoli ma anche quelli delle scuole primarie e secondarie di primo grado, non avranno sottoscritto la domanda di adesione e pagato il contributo previsto per il loro Isee. 

Le prime classi delle scuole primarie, secondarie di primo e secondo grado, ieri mattina hanno varcato la soglia della scuola che li accompagnerà durante il loro percorso formativo. Genitori emozionati, foto di rito guastata dagli ombrelli aperti per ripararsi dalla pioggia e poi dritti in classe per la giornata di orientamento. Dopo l’assegnazione della classe, nei licei e istituti superiori c’è poi la consueta pratica di far incontrare quelli della prima con quelli della quinta, per uno scambio di saluti e consigli, e in molti casi perfino un incontro con i consiglieri d’istituto e le nuove famiglie.

Ieri hanno aperto i licei Umberto I, Mercalli, Fonseca, Genovesi, Comenio, Elsa Morante, Vittorini, gli istituti superiori Bernini-De Sanctis e Serra la scuola media Poerio, gli Istituti comprensivi, Cimarosa, Fava-Gioia, Angiulli, D’Aosta-Scura, Virgilio IV e i circoli didattici Vanvitelli e Maria Cristina di Savoia a Chiaia. Oggi toccherà alle altre classi delle scuole che hanno aperto ieri, mentre sarà il debutto per le prime nei licei Sannazaro, Vico, Don Milani, Istituto De Nicola, la scuola media Viale delle Acacie, gli Istituti comprensivi Novaro-Cavour, Montale, Piscicelli-Maiuri, Minucci, Viviani, Cuoco-Schipa e Quarati. Domani, invece, anticipa l’Istituto comprensivo Tito Livio-Fiorelli e giovedì tutte le classi di tutte le 457 istituzioni scolastiche di Napoli e provincia, che accolgono poco più di 400 mila studenti di ogni ordine e grado.

Il Comune di Napoli ha aperto la presentazione delle domande per aderire al servizio di refezione scolastica per l’anno scolastico in corso. Il servizio è offerto agli asili nido, alle scuole dell’Infanzia statali e comunali, alle scuole primarie e secondarie di primo grado statali cittadine.

I dirigenti scolastici hanno sollecitato le famiglie che hanno scelto il tempo pieno per i loro figli a completare le iscrizioni per la refezione scolastica, che potrà essere avviata non appena tutti avranno sottoscritto la domanda e pagato il contributo per il loro ISEE. Anche quest’anno è previsto il pagamento del contributo per l’organizzazione generale del servizio pari a 15 euro. A giugno 2025, terminerà l’affidamento dei dieci lotti del servizio di refezione scolastica comunale e il Comune dovrà quindi provvedere per tempo a un nuovo bando di gara, così da evitare disagi e disservizi per le lungaggini burocratiche. 

Ieri pomeriggio all’Istituto Sannino-De Cillis, Uil ha tenuto una giornata di discussione e confronto sul precariato del personale Ata (collaboratori scolastici, assistenti amministrativi e Dsga) a cui hanno partecipato anche esponenti di diversi partiti politici oltre al segretario generale Uil Scuola Rua Giuseppe D’Aprile, il segretario regionale Uil Campania Giovanni Sgambati e la segretaria regionale Uil Scuola Rua Campania Roberta Vannini. «Il personale Ata merita diritti, non concessioni, rappresenta una risorsa fondamentale della scuola. È giunto il momento di riconoscerne il valore, anche dal punto di vista contrattuale» ha detto D’Aprile. «Servono risorse adeguate per il rinnovo dei contratti, serve stabilizzare i precari, ma se non riusciamo ad ottenere risposte la mobilitazione diventa inevitabile» ha concluso Sgambati.