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Il futuro abita a Bologna, in mezzo al verde dei Colli. La Bologna Business School, scuola di alta formazione manageriale internazionale, con 3.500 studenti ogni anno provenienti da 65 Paesi, inaugura un nuovo campus in via degli Scalini firmato dall’architetto Mario Cucinella. Un investimento che sfiora i 27 milioni di euro di valore totale, di cui la maggior parte da partner e supporter privati della scuola, dall’autofinanziamento e dal contributo della Regione Emilia-Romagna che ha sostenuto il nuovo campus con 4,2 milioni di euro.

“Ai giovani dobbiamo un futuro almeno bello come il nostro passato e possibilmente migliore”, dice il Dean della Scuola internazionale dell’Università di Bologna, Max Bergami, all’inaugurazione della nuova struttura, con due bambini che tagliano il nastro, a rappresentare il mondo che verrà. Matteo Lepore mostra orgoglio: “La nostra Bologna Business School è un punto di riferimento internazionale. Bologna è riconosciuta, grazie alla Business School nel mondo. Qui si formano migliaia di manager, stiamo lavorando molto per promuovere Bologna come città della conoscenza e io stesso sono negli Stati Uniti il prossimo mese”.

L’allargamento della Bbs con un nuovo campus s’inserisce nell’idea di una ’Grande Bologna’ “tra Tecnopolo, Business School, Alma Mater e imprese”, ricorda il primo cittadino. Ma se il nuovo campus è ultramoderno, con soluzioni architettoniche sostenibili e all’avanguardia nel rispetto del territorio, resta, però, forte il legame con la sede storica di Bbs, la cinquecentesca villa Guastavillani, che rappresenta “le nostre radici”, dice Bergami, ricordando come la Bbs abbia scalato il ranking degli atenei mondiali, “diventando oggi tra le 220 business school accreditate ’Equis’, su 16mila”. Cita le radici anche il rettore dell’Alma Mater, Giovanni Molari: “La nostra università ha quasi mille anni, ma è sempre pronta a innovare”. Spiega la ratio del progetto, l’architetto Cucinella: “L’unione tra il nuovo campus e la villa cinquecentesca è anche visiva, attraverso una grande scalinata tra passato e presente. Abbiamo lavorato, recuperando tre edifici non finiti, su spazi innovativi: la mensa che diventa scuola per studiare, un auditorium che si trasforma in luogo per le mostre, le aule didattiche con vista sui Colli”. In platea, tra gli altri, la ministra dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini, il cardinale Matteo Zuppi, il presidente dell’European foundation for management development Eric Cornuel, il ceo di Ferrari Benedetto Vigna, l’ex premier e presidente del Collegio d’indirizzo di Bbs Romano Prodi, il senatore Pier Ferdinando Casini.

“Questa è una giornata importante per Bologna, ma anche per l’Emilia-Romagna e l’Italia. La Bologna business school – dice la ministra Bernini – con il suo nuovo campus rafforza il ruolo di Bologna come centro di formazione d’eccellenza a livello internazionale con la sua storica università, il Tecnopolo, l’Università dell’Onu. Il futuro è adesso. Anzi, no: ieri”.

D’accordo anche la presidente facente funzione della Regione, Irene Priolo: “Il futuro è già presente e avere le maggiori intelligenze è un punto di partenza fondamentale. Per questo abbiamo creato la legge per attrarre talenti”. Chiude con una battuta l’ex premier Prodi, che guida il Collegio d’indirizzo di Bss: “Non sopravviverò ai mille anni dell’Alma Mater, ma spero di sopravvivere ai prossimi sviluppi della Bbs…”, dice riferendosi alla crescita nei ranking internazionali degli ultimi anni.

ros. carb.

 

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