Il tragico caso di Nicoleta Rotaru, vittima di femminicidio ad Abano Terme nel 2023, aveva già messo in luce gravi carenze nel sistema di prevenzione e intervento prima che il caso Cecchettin riportasse il tema all’attenzione pubblica. A un anno di distanza dalla sua morte, la capogruppo del Partito Democratico in consiglio regionale, Vanessa Camani, ha lanciato un appello per l’istituzione di un osservatorio regionale che possa monitorare efficacemente le situazioni più a rischio.
LA DENUNCIA DEL SILENZIO MEDIATICO
“È inaccettabile che, proprio quando è necessaria la massima attenzione sul fenomeno, si cali il silenzio e si tenti di archiviare l’informazione che va data ai cittadini”, ha dichiarato Vanessa Camani, riferendosi alla censura denunciata dall’Ordine dei Giornalisti riguardo al caso di Abano. La proposta di legge del PD, di cui Camani è la prima firmataria, prevede la creazione di un osservatorio regionale. “Un organismo che, a questo punto, assume un carattere di urgenza perché può servire a tenere accesi i riflettori, evitando il dimenticatoio”, ha aggiunto.
L’ISOLAMENTO DI NICOLETA ROTARU
Il caso di Nicoleta Rotaru è emblematico di una situazione di isolamento e di mancato intervento efficace. Nonostante ben otto interventi delle forze dell’ordine per sedare le liti domestiche e la consapevolezza in merito al quadro familiare da parte di chi le era vicino, Nicoleta è rimasta sola. “È allarmante prendere atto dell’isolamento in cui era caduta Nicoleta”, ha sottolineato Camani. Un osservatorio regionale potrebbe fungere anche da punto di riferimento per segnalazioni, offrendo un contributo ulteriore alla prevenzione di tragedie simili.
LA PROPOSTA DI LEGGE DEL PD
La proposta di legge del Partito Democratico mira a creare un organismo istituzionale che possa monitorare in modo efficace le situazioni più a rischio. “Mi auguro e sollecito che venga rapidamente dato avvio all’iter della proposta di legge sul tavolo del consiglio regionale”, ha dichiarato Camani. L’osservatorio regionale avrebbe il compito di raccogliere segnalazioni, monitorare i casi di violenza domestica e femminicidio, e garantire che le situazioni di pericolo non vengano trascurate.
IL RUOLO DEI MEDIA E DELLE ISTITUZIONI
Il caso di Nicoleta Rotaru ha anche sollevato interrogativi sul ruolo dei media e delle istituzioni nella prevenzione della violenza di genere. La denuncia dell’Ordine dei Giornalisti sulla censura mediatica attorno al caso di Abano evidenzia la necessità di una maggiore trasparenza e di un’informazione accurata. “Non è ammissibile alcun silenzio e tentativo di archiviazione nell’informazione che va data ai cittadini”, ha ribadito Camani. Un’informazione corretta e tempestiva è fondamentale per sensibilizzare l’opinione pubblica e per garantire che le vittime di violenza non vengano dimenticate.
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