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Un aumento di 1,1 milioni di euro che fa arrivare l’importo totale a 11 milioni. A gravare è la spesa per lo smaltimento nella discarica di Lentini. Una parte del sovrapprezzo verrà coperta dal bilancio comunale

ALCAMO – Balza alle stelle il costo della Tari, la tassa sullo smaltimento dei rifiuti solidi urbani. Il Consiglio comunale a maggioranza ha messo in atto una manovra che evita che l’intero costo gravi sulle spalle dei contribuenti.

Aumenta la Tari ad Alcamo

Anche perché si tratta di un aumento considerevole, ben 1,1 milioni di euro che porta il costo totale a circa 11 milioni frutto per la quasi totalità degli aumenti dei costi per lo smaltimento nella discarica di Lentini e in maniera più marginale anche di aumenti Istat da riconoscere all’ente gestore. L’importo del piano finanziario comprende i costi di trattamento e smaltimento dei rifiuti solidi urbani, i costi di raccolta e trasporto dei rifiuti, del trattamento e riciclo, della raccolta differenziata per materiale, ed ancora dello spazzamento e lavaggio strade e piazze pubbliche.

Gli aumenti causati dagli extraxcosti

L’assise ha stabilito di riconoscere gli aumenti del 3,3 per cento, che è il tetto massimo per extracosti riconosciuto da una delibera di Arera, l’autorità di regolazione per energia reti e ambiente. Nel testo l’Arera stabilisce infatti che gli aumenti, al di sopra del 3,3 per cento, devono essere riconosciuti in “efficienza”, vale a dire per un miglioramento del servizio.

“In questo caso gli aumenti – ha sottolineato il consigliere Baldo Mancuso – non sono legati a un miglioramento del servizio ma solo a costi lievitati per un’inefficienza del sistema di smaltimento della spazzatura che ha costretto Alcamo a portare la spazzatura nel Siracusano”.

Ecco perché il Consiglio ha stabilito prima di riconoscere soltanto un aumento di circa 300 mila euro a carico dei cittadini, con costi quindi che verranno spalmati sulle prossime bollette. Il resto invece sarà coperto dal bilancio comunale. In una seconda seduta è stato approvato il riequilibrio di bilancio per trovare la copertura degli 800 mila euro. Soldi che sono stati trovati grazie ai maggiori incassi Irpef (non dovuti a rialzi tariffari ma ad un aumento dei guadagni dei contribuenti), ad un aumento dei trasferimenti regionali e a una riduzione della spesa corrente.

Le critiche dell’opposizione

Particolarmente critici sono stati i consigliere comunali di opposizione, tra tutti Franco Orlando, Francesco Ferrarella e Annalisa Guggino, i quali hanno puntato il dito rispetto alla gestione del servizio che, a loro dire, “genera aumenti di costo ed inefficienze che hanno refluenza sulla tariffa”. In particolare, il consigliere Orlando ha denunciato il mancato rispetto del capitolato d’appalto e i mancati controlli del Dec, che stabilisce il coordinamento, la direzione e il controllo tecnico-contabile dell’esecuzione del contratto stipulato dalla stazione appaltante.

Continua la caccia agli evasori

Nel frattempo continua la caccia agli evasori, cosa che permetterebbe al Comune di aumentare il numero dei contribuenti e di conseguenza dilazionare i costi del servizio di raccolta rifiuti. Proprio in questi mesi gli uffici stanno avviando un controllo a tappeto di tutti i cittadini per stanare chi non paga la Tari. Un controllo che scaturisce dal sospetto che decine di utenze non siano inserite nelle liste di carico, mentre invece risultano avere immobili regolarmente allacciati alle utenze dell’energia elettrica e del gas.

È proprio attraverso questo controllo incrociato che si andranno ad effettuare le verifiche che potrebbero far lievitare l’elenco dei contribuenti. Un’operazione che ha come denominatore comune l’obiettivo di far pagare tutti per pagare meno.



 

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