Erano le 20.57 del 21 agosto 2017 quando Casamicciola visse un inferno lungo sei interminabili secondi. Una violenta scossa sismica che danneggiò e in parte rase al suolo la zona alta della cittadina termale e della vicina Lacco Ameno, un terremoto localizzato: mentre si consumava la tragedia, in altre zone dell’isola nessuno si accorse di nulla e la vita continuava incredibilmente a scorrere.
Sono passati sette lunghi anni e le ferite sono ancora difficili da rimarginare. Anche oggi Casamicciola e la sua comunità non dimenticano quella data nefasta: alle 15.30 è in programma una commemorazione in municipio, con la presenza del nuovo capo dipartimento della Protezione Civile Fabio Ciciliano e il commissario straordinario, Giovanni Legnini, che presenterà a cittadinanza e stampa un report illustrativo del percorso fatto dalla ricostruzione in questo lungo arco di tempo.
Un report di cui possiamo anticipare numeri e dati salienti. Complessivamente sono 400 gli interventi pubblici di cui 215 riferibili agli interventi «emergenziali» post frana, 37 relativi alla ricostruzione pubblica post-sisma, 17 relativi agli edifici di culto. A questi vanno aggiunti gli interventi strutturali per la mitigazione del rischio idrogeologico contenuto nel piano per la messa in sicurezza di Casamicciola con 47 interventi, e degli altri Comuni dell’isola per altre 87 opere.
La ricostruzione privata ha visto la presentazione di 90 domande negli ultimi tre mesi, di cui 43 con richiesta definitiva di contributo, un dato che rappresenta quasi il 40% delle richieste totale di contributo pervenute in oltre due anni, per un totale di 170 istanze. Relativamente ai contributi per la ricostruzione privata, alla data odierna risultano approvati 106 progetti di ricostruzione, dei quali 96 sono stati decretati e cantierizzati, con un incremento, in circa due anni, del +262% mentre l’importo complessivo concesso ad oggi (36.234.961,27 euro) ha registrato un incremento di oltre il +500% sempre rispetto allo stesso periodo.
Un capitolo a parte meritano i condoni, atteso che si stima che oltre il 50% degli edifici danneggiati dal sisma sia interessato da questo problema. Ad oggi si sono svolte 36 Conferenze speciali dei servizi preliminari nelle quali sono state esaminate 122 pratiche di condono delle quali 79 sono state approvate, 24 risultano in istruttoria presso i Comuni e/o in attesa di presentazione delle integrazioni da parte dei tecnici, 13 in istruttoria presso la Conferenza dei Servizi, 5 rigettate per presenza di volumi non condonabili e altre difformità rispetto al titolo edilizio originario e una con rinuncia da parte del titolare. La percentuale di approvazioni sul totale delle istanze di condono pervenute è del 70 % circa.
Per quanto attiene le delocalizzazioni volontarie, al 31 luglio 2024 risultano pervenute 97 richieste di valutazione preliminare del contributo. Le domande di delocalizzazione definitiva presentate sono otto, tre delle quali esitate positivamente, una rigettata, due bisognose di integrazione e due in corso di istruttoria. Infine, per quanto riguarda il piano degli interventi di estrema e somma urgenza, sono complessivamente 215, di cui 191 nell’ambito del piano di Protezione Civile (una spesa complessiva di 78 milioni), 19 relativi al Piano Fanghi (spesa prevista, 20 milioni di euro) e 5 finanziati con i fondi della Regione Campania (6,5 milioni di euro). Per quanto riguarda lo stato di attuazione, 90 interventi risultano conclusi, 27 con lavori in corso, 30 con lavori da affidare, 55 in fase progettuale e solo 13 ancora da avviare.
«La correlazione tra i profili di sicurezza idrogeologica e sismica e la ricostruzione degli edifici privati e pubblici – spiega il commissario straordinario Giovanni Legnini – è una innovazione che presto produrrà risultati importanti: è un processo che si avvale anche dello studio sull’adattamento ai cambiamenti climatici nel rapporto realizzato gratuitamente dalla Banca Europea degli investimenti. L’obiettivo è garantire sicurezza e sostenibilità e questo richiede un forte coordinamento tra tutte le istituzioni titolari di funzioni e competenze che concorrono a comporre le diverse e varie decisioni». Poi conclude: «Ai cittadini, danneggiati dagli eventi catastrofici ed ai volontari, soprattutto ai giovani, e alle loro associazioni, rivolgo la più calorosa gratitudine per la generosità e la partecipazione dimostrati, nonostante le difficoltà che persistono nella gestione degli effetti delle due catastrofi naturali». Perché nel frattempo la natura ha colpito ancora, con l’alluvione del 2022 e le sue 12 vittime.
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