21 Agosto 2024, 12:23
Arrestato a Capodistria, in Slovenia. Era scappato nel tentativo di evitare una pena residua di 15 anni di carcere, inflitta in via definitiva in Cassazione dalla Corte d’Appello di Perugia. La latitanza di Salvatore Roberto Perricciolo è durata pochi mesi. E’ l’ultimo di un sodalizio criminale di sedici persone di diverse nazionalità. L’uomo, quarantaquattro anni, di origine calabrese, latitante alla vigilia della sentenza di condanna emessa dalla Corte di Cassazione il 13 febbraio 2024, è stato arresto e ora è in attesa di essere estradato in Italia.
L’arresto è stato eseguito al culmine di una capillare e complessa attività investigativa coordinata dal procuratore generale di Perugia, in collaborazione con l’ufficio interforze di polizia giudiziaria alle dirette dipendenze dello stesso procuratore generale, il raggruppamento operativo speciale dei carabinieri di Ancona e con il contributo del Nucleo investigativo dei carabinieri di Fermo. L’operazione ha avuto carattere internazionale e ha interessato diversi Paesi europei, con la collaborazione di uffici inquirenti stranieri, in particolare con la Procura di Capodistria ed anche con l’Agenzia dell’Unione europea per la cooperazione giudiziaria penale (Eurojust) e Sirene (Supplementary Information Request at the National Entry) che funge da centro nazionale di contatto per lo scambio di informazioni supplementari.
Perricciolo era residente da anni nel Fermano, condannato in via definitiva per diversi reati, è stato riconosciuto al vertice di un’associazione per delinquere dedita all’acquisto, al trasporto e alla successiva rivendita di svariati chili di cocaina nelle province di Macerata, Ancona e Fermo. In tale contesto si è reso inoltre responsabile di ulteriori delitti, tra i quali reati contro il patrimonio, rapine, in particolare ai danni di spacciatori; truffe, appropriazioni indebite, falsi documentali per acquisire illegalmente autovetture da commercializzare, estorsioni, sia ai danni degli acquirenti di droga inadempienti che verso terzi, detenzione illecita di armi e munizioni, fino al sequestro di persona, lesioni e violenza privata. In alcuni casi è stato sorpreso in luoghi pubblici in possesso di mitra e pistole. Con altro procedimento, attualmente pendente presso la Corte di Appello di Perugia, in ordine alla sola rideterminazione della pena, lo stesso è stato ritenuto responsabile di reati di natura mafiosa.
L’arresto di Perricciolo, effettuato in territorio sloveno da personale della polizia criminale slovena in coordinamento con personale del Ros di Ancona, è avvenuto nella serata di martedì 20 agosto ed è stato possibile grazie ad una intensa attività tecnica di acquisizione di numerosi tabulati telefonici, intercettazioni telefoniche e ambientali, oltre che pedinamenti. Fondamentali per l’individuazione del latitante sono state le intercettazioni telefoniche, partite fin dal marzo di quest’anno.
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