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L’idea gli è venuta dopo una visita all’ospedale fiorentino di Santa Maria Nuova, uno dei più vecchi d’Europa. «Sono rimasto colpito – racconta al Giornale Eugenio Giani – dal numero di turisti stranieri che erano in fila al pronto soccorso, distesi sui letti, davanti ai monitor per esami d’urgenza». Turisti, in gran parte, americani, australiani, inglesi e di ogni altra parte del mondo. «I medici mi hanno spiegato che li curano se si sentono male mentre sono nelle nostre terre ma mi hanno detto chiaro e tondo che per questi servizi non versano un centesimo». Ora non sarà più così. Il governatore della Toscana ha invitato i suoi dirigenti a studiare una soluzione e la piccola rivoluzione è stata preparata a tempo record. Il 25 agosto, al rientro dalle ferie, verrà votata una delibera e molte prestazioni diventeranno a pagamento. «Nulla naturalmente cambierà – mette le mani avanti Giani – per i cittadini dell’Unione europea e per i richiedenti asilo che non hanno risorse finanziarie. Per loro il pronto soccorso rimarrà gratis». Ma per tutti gli altri, a cominciare dagli americani che assediano Firenze e le città d’arte, finirà l’epoca delle prestazioni mediche a costo zero. «Dobbiamo allinearci – prosegue il governatore – agli standard dei paesi più avanzati che chiedono un contributo a quelli che possono permetterselo. Del resto, qualche giorno fa mio figlio Gabriele, in vista di un viaggio negli Usa ad ottobre, mi ha chiesto cento euro per l’assicurazione che coprirà le eventuali spese sanitarie. Ecco, moltissimi turisti arrivano a Firenze, Pisa o Siena con l’assicurazione in tasca. Ma finora non ne hanno avuto bisogno».

D’ora in poi sarà un’altra musica. E le previsioni sono interessanti: si parla di diciottomila «clienti», costretti, per una ragione o per l’altra, a varcare le porte di un pronto soccorso o di un reparto d’urgenza toscano nel corso del 2023. «La Toscana ha da sempre una fortissima presenza di stranieri che riempiono Firenze e le città della costa in estate, ma sono numerosissimi anche in altri periodi dell’anno – aggiunge Giani – e mi pare corretto razionalizzare questa realtà».

È chiaro che una puntata rapidissima al pronto soccorso non avrà conseguenze sul portafoglio, ma se una persona si dovesse trattenere più a lungo, ad esempio per effettuare analisi più complesse o per radiografie o ecografie, allora la questione cambia. Americani e svizzeri, cinesi e arabi dovranno mettere in conto il versamento di una quota, regolata da un tariffario che verrà perfezionato nei prossimi giorni.

E si fanno già due calcoli: la Regione Toscana dovrebbe incassare fra i 10 e i 15 milioni di euro. Non una cifra enorme ma comunque un tesoretto che potrà essere impiegato in uno dei tanti rivoli della sanità. «I tecnici e gli avvocati da me interpellati – insiste Il governatore del Pd – mi fanno notare che non ci sono problemi di alcun genere. Non c’è bisogno di alcun intervento legislativo e non dobbiamo passare per Roma e per il Governo. Si tratta solo di sviluppare al meglio le nostre competenze, già previste. È la nostra autonomia – è la conclusione – equa e solidale». E il presidente della Toscana lancia indirettamente una frecciata all’autonomia differenziata, appena approvata e osteggiata dal centrosinistra che si prepara a sostenere un referendum abrogativo. Altre regioni potrebbero muoversi al traino della Toscana.

Del resto tutta l’Italia o quasi è meta per eccellenza di danarosi viaggiatori provenienti dai paesi più prosperi dell’Occidente o da altri stati che sono entrati nell’era dello sviluppo e del benessere. Milioni di persone che frequentano il Belpaese. Inevitabile che qualcuno finisca davanti ai camici bianchi per un malore, un’intossicazione o altro ancora. Ora per qualcuno arriverà l’obolo.

 

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