(Questo post è stato scritto insieme a Stela Gazheli – Area Lavoro Unione Italiana Commercialisti)
Il Decreto Coesione convertito nella legge 4 luglio 2024 n. 95 contiene interessanti disposizioni in materia di lavoro autonomo e agevolazioni per favorire l’occupazione giovanile e femminile, soprattutto al Sud. Vediamo gli interventi più rilevanti in favore di commercialisti e consulenti del lavoro. Il più importante riguarda la revisione di diversi incentivi all’autoimprenditorialità. L’Autoimpiego Centro Nord Italia, come stabilito all’articolo 17, sostiene l’avvio di attività libero-professionali nel centronord. I destinatari sono giovani di età inferiore ai 35 anni che si trovano in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, o sono inoccupati, inattivi e disoccupati, ovvero sono disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali del programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL). Gli interventi ammissibili al finanziamento da parte della misura riguardano la formazione e l’accompagnamento alla progettazione preliminare, nonché il tutoraggio relativi all’avvio di attività libero-professionali e specifici incentivi in regime de minimis nella forma di un voucher di avvio fino a 40.000 euro, un contributo a fondo perduto fino al 65 per cento dell’investimento (per programmi di spesa fino a 120.000 euro) e un contributo a fondo perduto fino al 60 per cento dell’investimento (per programmi di spesa tra 120.000 e 200.000 euro). I termini, i criteri e le modalità di finanziamento delle iniziative ammissibili sono individuati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il PNRR, da emanarsi entro novanta giorni dall’entrata in vigore delle disposizioni.
Il successivo articolo 18 istituisce e disciplina la misura denominata Resto al sud 2.0, finalizzata a sostenere l’avvio di attività libero-professionali nel Mezzogiorno d’Italia. Come quella rivolta al centronord questa misura si rivolge ai giovani di età inferiore ai 35 anni che si trovano in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale e discriminazione, o sono inoccupati, inattivi e disoccupati, ovvero sono disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali del programma Garanzia di occupabilità dei lavoratori (GOL). Gli interventi ammissibili al finanziamento riguardano la formazione e l’accompagnamento alla progettazione preliminare, nonché il tutoraggio relativi all’avvio di attività imprenditoriali e libero-professionali, e specifici incentivi in regime de minimis. Anche questa misura verrà applicata attraverso un voucher di avvio fino a 40.000 euro, un contributo a fondo perduto fino al 65 per cento dell’investimento (per programmi di spesa fino a 120.000 euro) e un contributo a fondo perduto fino al 60 per cento dell’investimento (per programmi di spesa tra 120.000 e 200.000 euro). I termini, i criteri e le modalità di finanziamento delle iniziative ammissibili sono individuati con decreto del Ministro del lavoro e delle politiche sociali, di concerto con il Ministro per gli affari europei, il sud, le politiche di coesione e il PNRR, da emanarsi entro trenta giorni dall’entrata in vigore della legge di conversione del decreto in esame.
A queste agevolazioni si aggiungono sgravi contributivi per chi assume giovani e donne. In particolare il bonus giovani previsto dall’articolo 22 esonera i datori di lavoro, compresi studi di commercialisti e consulenti del lavoro, dal versamento dei contributi previdenziali, al 100%, per assumere giovani fino a 35 anni di età e donne. Il limite massimo dell’esonero è di 500 euro al mese per un periodo di 2 anni. Il bonus donne, di cui all’articolo 23, stabilisce che i datori di lavoro che assumono a tempo indeterminato lavoratrici donne possono accedere ad un esonero contributivo del 100% per 2 anni con limite massimo di 650 euro al mese, rivolto alle lavoratrici di ogni età con priorità a coloro che si trovano nella ZES ( Zona Economica Speciale ). Il bonus ZES, disciplinato dall’articolo 24, riguarda la Zona Economica Speciale al Sud Italia, prevedendo per over 35 disoccupati da oltre 24 mesi un esonero dei contributi a carico del datore di lavoro al 100% per due anni. Per i titolari che hanno fino a 15 lavoratori dipendenti, infine, è possibile accedere ad uno sgravio contributivo del 100% per 24 mesi, con limite massimo di 650 euro al mese, per ogni nuovo assunto.
Le misure agevolative previste dal decreto in commento possono rappresentare un grande stimolo alla crescita dimensionale degli studi professionali di commercialisti e consulenti del lavoro ed a rendere nuovamente attrattive rispetto ai giovani le professioni contabili. Nuove opportunità in grado di sostenere forme di aggregazione che, come più volte abbiamo segnalato su questo blog, saranno determinanti per lo sviluppo e la competitività dei professionisti dell’area economica.
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