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PERUGIA – Per il San Francesco d’Assisi il 2024 non sarà l’anno dei record, ma quello degli investimenti. Tra Terminal 2, nuovi parcheggi e spazi di manovra, per raggiungere l’obiettivo del milione di passeggeri entro il 2026. Un numero una volta solo sognato, ma che adesso significa raddoppio dei transiti attuali e per cui l’Europa e la Sase mettono quasi sette milioni di euro in pista. Esattamente 6,8 milioni, di cui 1,7 che devono uscire dalle tasche della società che gestisce l’aeroporto con la Regione alla cloche e gli altri 5,1 che sono parte del tesoretto di quei 210 milioni dell’accordo per la coesione firmato a marzo tra la presidente del consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, e la presidente Donatella Tesei. Una firma, quella di Bastia, con cui sono state assegnate le risorse del Fondo per lo sviluppo e la coesione, che significa tanti soldi per far crescere l’Umbria, ma anche dei tempi stringenti per realizzare i progetti. Con un fitto cronoprogramma fatto di rendiconti e messe a terra se non si vuole perdere (e restituire) tutto.

Ed è per questo che le date sono decisive: i progetti sono del 2023, vanno realizzati entro il 2028 e «solo» lo scorso 20 luglio, sottolineano da palazzo Donini, è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale il dispositivo che consente l’assegnazione dei fondi ai soggetti attuatori, che nel caso dell’aeroporto internazionale dell’Umbria è appunto la Sase, con la supervisione delle strutture regionali di riferimento facenti capo alle infrastrutture e gestione dei fondi europei. Da qui, la riunione operativa in pieno agosto insieme a Sviluppumbria e Gepafin che due giorni fa è servita a pianificare i prossimi passi, per rispettare i tempi imposti dall’Europa e realizzare i progetti ammessi a finanziamento.
A partire dal nuovo terminal, quel tanto desiderato T2 che, nei piani della Regione, apre le porte al raddoppio dei transiti, dopo il record dei 532.474 passeggeri del 2023, che in base al trend attuale sarà confermato anche quest’anno. Per fare spazio al secondo terminal, sarà necessario spostare – in un nuovo edificio da realizzare all’esterno – uffici e soprattutto autonoleggi, compresi i nuovi servizi di cui si è dotato ultimamente lo scalo umbro. Da aumentare anche la capacità dei sei parcheggi da 600 posti, proprio in vista dell’obiettivo raddoppio. E infine, tra i progetti e la programmazione finanziaria presentati dalla Regione al Governo nazionale nel 2023, c’è anche la realizzazione di nuove (plurale) piazzole per le manovre degli aerei, soprattutto quelli privati che sono un importante bacino per il San Francesco. Se al momento, infatti, sono 18 le rotte da Perugia per l’Italia e l’Europa, servite da sei compagnie aeree, non sono affatto trascurabili i 7mila movimenti annuali degli aerei privati. Con l’aeroporto dell’Umbria non più, come una volta, parcheggio e sfizio dei soli magnati russi, ma adesso punto di riferimento per le grandi aziende che fanno affari nel cuore verde d’Italia. E che chiedono migliori servizi per il loro spostamenti. Comprese le manovre più rapide per atterraggio e decollo che le piazzole di nuova realizzazione promettono.
A tutto questo servono i milioni dell’Fsc e del cofinanziamento della Sase, per un impegno finanziario definito dalla Regione «indispensabile per raddoppiare la capacità di transito dell’aeroporto dell’Umbria oggi satura» e per cui «diventa ovviamente determinante il contributo di tutti i soci della Sase stessa». Il tono – dopo anni di polemiche – non sembra più quello di una tirata d’orecchie, ma quello di un auspicio a lavorare insieme ora che il tempo stringe. E che proprio i soldi dei soci al momento inadempienti potrebbero velocizzare. Come noto, infatti, i Comuni di Perugia e Assisi, per motivi diversi e posizioni diverse, non hanno versato le quote degli ultimi 3 anni fino al 2023, che ammontano a circa 1,8 milioni. Esattamente quelli che servono a Sase. Ma ci sono anche i 600mila euro (più o meno divisi a metà) che ancora vanno versati per il 2024. E l’impressione – vista l’apertura della sindaca Vittoria Ferdinandi appena insediata e l’utilità stessa per Assisi e la sindaca Stefania Proietti in vista del Giubileo – è che al momento basterebbero intanto questi per far respirare i conti. E dimostrare di andare tutti verso la stessa rotta.

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