Tasse, come sarà l’aumento dell’Irap in Veneto: le aliquote e gli esonerati. Ecco quanto pagheranno le aziende #finsubitoagevolazioni

L’assessore regionale al Bilancio, Francesco Calzavara, spiega punto per punto i contenuti del ritocco delle aliquote Irap che finiranno nel bilancio di previsione che, come da tradizione, sarà presentato sotto Ferragosto.
Posto che anche per il 2025 la Regione non applicherà l’addizionale regionale Irpef, (è il quindicesimo anno di fila), l’Imposta regionale sulle Attività Produttive sarà invece alzata anche se con una misura contenuta. «La maggiorazione dell’Irap, imposta che si applica solamente alle attività produttive – spiega Calzavara – si traduce in circa 50 milioni di euro e andrà a coprire una serie di priorità che sono emerse in quest’ultimo anno».

Quanto pagheranno le aziende

All’aliquota standard fissa nazionale del 3,90% si aggiunge una quota regionale che può arrivare allo 0,92%. Il Veneto ha scelto di applicare due diverse aliquote, una minimale pare allo 0,10% e una più alta, 0,50% per i codici Ateco di aziende più inquinanti, dalle acciaierie alle concerie, passando per logistica e grande distribuzione. Esonerati dall’aumento imprese giovanili, femminili e cooperative sociali. Quindi, su un totale di 184.249 aziende su cui si alzerà l’Irap, l’80% avrà un aumento dello 0,10%, mentre per le restanti sarà dello 0,50%. Secondo le proiezioni degli uffici regionali si passerà da una media di 14 euro in più all’anno di Irap per un bar, fino a un massimo di 16mila euro sul comparto farmaceutico. Di mezzo, però, c’è la prateria di Pmi che, con un fatturato fino a 1 milione di euro, pagheranno 88 euro, se il fatturato è di 5 milioni, l’Irap sale a 438 euro. «Non è mai piacevole aumentare una tassa – dice Calzavara – ma non mi sembrano cifre che rischiano di stravolgere i bilanci aziendali».

A cosa serviranno i soldi: la Pedemontana e le altre voci

L’assessore squaderna, poi, i numeri che mettono a confronto la pressione fiscale di altre regioni rispetto al Veneto in cui si paga, complessivamente di tasse regionali 7,10 euro pro capite. In Piemonte si è a 165,18, in Toscana a 149, in Emilia Romagna a 99,30, in Lombardia a 55,60 fino ad arrivare al picco del Lazio con 300,2 euro pro capite. A oggi la nostra Regione incamera poco meno di 35 milioni di euro di Irap, dal primo gennaio 2025 (anche se si incasserà ovviamente nel 2026) si arriverà a 85. Si è scritto che il ritocco Irap è legato alle compensazione per i minor incassi dai pedaggi della Pedemontana in via di rodaggio. L’assessore Calzavara elenca una serie di altre voci che beneficeranno delle nuove aliquote. La parte del leone la fa il contributo alla finanza pubblica, 16 milioni, il costo in capo alle Regioni per le elezioni del 2025 (pare proprio che il rinnovo per il Veneto scatterà a 5 anni esatti, senza proroghe) con 8 milioni da mettere da parte più altri 5 sugli Ater e la vicenda dell’Imu dovuta ai Comuni. Qualcosa si recupererà anche per esaurire la graduatoria degli impianti sportivi.

Allargamento della Regionale 308 e bretella per la Via del mare

In più, altri 10 milioni finiranno per i mutui accesi in vista di due nuovi interventi infrastrutturali del valore complessivo di 100 milioni. Parliamo dell’allargamento della regionale 308 in direzione Padova. Una corsia in più in vista del maggiore traffico su Padova Est legato alla realizzazione del nuovo ospedale del capoluogo euganeo. L’altra opera molto attesa è la bretella di Cortellazzo che, dalla rotatoria dell’Ipertosano a Jesolo, punto d’approdo della nuova Via del Mare, drenerà un 30% di traffico verso le altre spiagge del litorale verso Caorle ed Eraclea. Costo dei due interventi: 50 milioni l’uno e andranno a gara uno nel 2025 e uno nel 2026. Qualcosa comunque avanzerà per finire nel fondo prudenziale per il canone di concessione della Pedemontana.

Confcommercio: «Blitz di Ferragosto»

La conferenza stampa convocata in tempo reale, martedì, per spiegare nel dettaglio l’operazione sull’Irap che sarà comunque presentata martedì 13 insieme all’intero bilancio di previsione, aveva l’obiettivo di dare una risposta anche alle associazioni di categoria che, con sfumature diverse, avevano manifestato nei giorni scorsi tutta la loro perplessità data la difficile congiuntura economica. Il 6 agosto è intervenuta anche Confcommercio con il presidente regionale Patrizio Bertin. «Avremmo preferito che fosse preventivamente discusso e concordato con le categorie – dice Bertin –. È vero che l’impatto concreto è contenuto, tuttavia nell’immaginario delle imprese rischia di passare per l’ennesima tassa applicata, per di più, con una sorta di “blitz ferragostano”». Ciò detto, Bertin concede: «Comprendiamo che questa addizionale serve al bilancio regionale. Riconosciamo a questa amministrazione di non aver applicato l’addizionale Irpef ma speriamo l’aumento Irap sia solo una tantum. Attendiamo che le risposte vere arrivino dal federalismo fiscale per garantire agli enti locali ricorse certe e adeguate.

Vai a tutte le notizie di Venezia Mestre

Iscriviti alla newsletter del Corriere del Veneto