È ancora polemica a Como per la bocciatura del progetto della giunta Rapinese per la riqualificazione e il rilancio dei musei cittadini, respinto da Fondazione Cariplo e dunque non meritevole dei 5 milioni richiesti (qui i dettagli).
È il Pd che oggi svela un retroscena sulla vicenda, rivelando che il progetto di Palazzo Cernezzi non avrebbe superato il vaglio nemmeno delle prime fasi di analisi da parte della Fondazione a causa di carenze nei documenti. Dunque, stessero così le cose, nessun complotto dietro la bocciatura.
“Il Sindaco Alessandro Rapinese si è lamentato sulla stampa, ironizzando sugli altri progetti invece ammessi, che Fondazione Cariplo ha ritenuto “non emblematico” quello presentato dal Comune di Como relativo alla riqualificazione dei Musei Civici, condiviso con importanti istituzioni culturali e accademiche – si legge nella nota firmata dal gruppo consiliare del Pd in Comune – Il progetto, se accolto, avrebbe consentito di riaprire alla città e ai suoi visitatori un importante patrimonio chiuso ormai da troppi anni”.
“Spiace per questa opportunità che è stata persa – prosegue la nota – ma il Sindaco, invece di lamentarsi con la Fondazione, dovrebbe farlo con la propria amministrazione. Finge infatti di non sapere che il progetto del Comune di Como non ha neppure superato la cosiddetta Fase 1 di valutazione per carenze documentali. Fondazione Cariplo, per tale ragione, non ha pertanto neppure potuto valutarlo nel merito”.
“Si tratta quindi di una sonora bocciatura della procedura seguita dal Comune, che ha una precisa responsabilità politica in chi, non sapendo gestire il bando, ha sprecato l’occasione di ottenere un finanziamento di ben cinque milioni di Euro; occasione per la quale si dovrà attendere altri quattro anni”, conclude il gruppo del PD a Palazzo Cernezzi.
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