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Nota- Questo comunicato è stato pubblicato integralmente come contributo esterno. Questo contenuto non è pertanto un articolo prodotto dalla redazione di ViterboToday

Il decluttering, ovvero liberarsi dagli oggetti non più necessari o desiderati, sta prendendo sempre più piede nelle case degli italiani. Questa tendenza riguarda anche gli abitanti della regione Lazio che, secondo una recente ricerca condotta da Wallapop – la piattaforma leader nella compravendita di prodotti second-hand che promuove un modello di consumo responsabile e sostenibile –, si confermano degli accumulatori seriali di oggetti che nascondono tra le mura di casa.

La ricerca, condotta in collaborazione con mUp, ha svelato che più di 8 laziali su 10 hanno comprato qualcosa che poi hanno utilizzato molto poco o addirittura mai. Un dato in linea con le abitudini dell’intera nazione. Sembra in particolare che gli abitanti della regione Lazio abbiano acquistato nella loro vita almeno due oggetti che si sono poi rivelati per loro inutili, soprattutto abbigliamento, decorazioni per la casa e accessori per la cucina (a parimerito per il 31% degli intervistati).

Come per la maggior parte degli italiani, anche i laziali considerano la primavera il momento perfetto per liberarsi del superfluo: lo sostiene il 56% degli intervistati della regione. Quando si decide di realizzare un decluttering delle proprie abitazioni, l’abbigliamento (33%) è tra i prodotti dei quali ci si libera più frequentemente, seguito da giocattoli e decorazioni per la casa (a parimerito per il 28% degli intervistati).

Dove si nascondono gli oggetti che i laziali accumulano? I prodotti più comunemente accumulati dai laziali sono gli accessori da cucina e i libri, entrambi per il 40% degli intervistati. In linea con la maggior parte degli italiani, anche gli abitanti della regione Lazio lasciano questi oggetti in cantina (31%) o in garage (24%) senza utilizzarli.

Cosa fare di tutto quello che giache abbandonato, spesso quasi nuovo? Nonostante il decluttering sia a volte faticoso, l’86% dei laziali ha ammesso di aver venduto nella propria vita almeno un oggetto usato e i motivi principali che li ha spinti a prendere questa scelta sono gli stessi che accomunano la maggior parte degli italiani. Al primo posto la necessità di avere più spazio in casa (55%), a seguire la possibilità di avere un guadagno extra (42%) e donare una seconda vita a oggetti che non si utilizzano più (40%).

Le piattaforme second-hand come Wallapop sono quindi l’alleato perfetto. Permettono di fare spazio nelle proprie case, non gettando via gli oggetti ma dando loro una seconda vita nelle mani di qualcun altro, promuovendo così un approccio positivo all’economia circolare e uno stile di vita più sostenibile. Senza dimenticare il guadagno extra che permettono di ottenere. Il 21% dei laziali ritiene di poter guadagnare oltre 500 euro vendendo oggetti inutilizzati su una piattaforma second-hand come Wallapop e quasi il 13% stima in oltre 1200 euro il possibile ricavo. Consapevoli degli effetti positivi dell’utilizzo di queste piattaforme, il 62% degli intervistati dichiara quindi di prendere in considerazione una piattaforma second-hand come Wallapop per vendere oggetti che non usa più.

 

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