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Prende forma la patente a crediti per aumentare la sicurezza nei cantieri. Si vedranno scalare venti punti – un quinto del totale nel caso delle aziende più virtuose – le imprese che registrano tra i loro dipendenti vittime di incidenti mortali nei cantieri oppure che si ammalano di patologie scaturite dall’inadempienza delle norme vigenti. Quindici punti in meno nei casi di infortuni gravi che portano il lavoratore all’inabilità. Martedì Marina Calderone presenterà ai sindacati e alle associazioni imprenditoriali il testo del decreto attuativo della patente a crediti. Entro venerdì il ministro del Lavoro vuole firmare l’atto per partire a regime entro ottobre con il nuovo strumento. Che all’inizio si applicherà soltanto al mondo dell’edilizia, ma che il governo vorrebbe estendere a tutti i settori produttivi. 

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L’ultima vittima

Ieri, intanto, a Codevilla – nell’Oltrepò Pavese – Carmelo Vitrano, artigiano 55 anni, è caduto da un capannone alto sei metri, mentre iniziava un’opera di ricopertura. I soccorsi sono stati immediati, ma per l’uomo non c’è stato nulla da fare. Nel 2023 sono stati 1.041 gli incidenti mortali sui luoghi di lavoro, quindi quasi 200 in meno rispetto ai 1.239 del 2019, cioè l’ultimo anno preCovid. Mentre nei primi cinque mesi del 2024 le denunce di infortunio sul lavoro sono state 251.132, il 2,1 per cento in più rispetto allo stesso periodo del 2023. Casi che rendono sempre più necessaria la patente a crediti: un meccanismo che punta a premiare le aziende che investono in prevenzione e formazione e a sospendere l’attività di quelle realtà che registrano gravi incidenti perché non applicano le basilari norme sulla sicurezza. Una misura attesa da quasi 16 anni e che il dicastero di via Veneto ha rilanciato dopo una serie di incidenti sui luoghi di lavoro (i cinque operai morti a Firenze dopo il crollo della struttura che stavano costruendo e i cinque tecnici che a maggio a Palermo sono rimasti intrappolati in un cisterna mentre si occupavano della manutenzione di un impianto di sollevamento delle acque reflue). Non a caso il ministro Calderone ripete sempre che la strategia complessiva comprende «intervenuti anche per potenziare gli investimenti nel bilancio Inail 2024 a favore della prevenzione e formazione», con l’obiettivo di «effettuare azioni che siano efficaci dal punto di vista del contrasto, della promozione della corretta applicazione delle norme e dell’adozione di misure efficaci».

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I requisiti

Tornando al testo del decreto attuativo, per ottenere la patente a crediti, le aziende devono presentare – tra gli altri atti – l’iscrizione alla Camera di Commercio, il Durc sugli adempimenti contributivi verso i dipendenti, la certificazione fiscale e la valutazione sui rischi. All’ispettorato del lavoro, con la collaborazione dell’Inail, i controlli nei cantieri per verificare che vengano rispettate tutte le norme sul fronte della prevenzione. La sospensione massima dell’attività delle aziende non virtuose – e interessate da incidenti mortali o che portano all’inabilità dei lavoratori – sarà di 12 mesi, ma scatterà dopo tutti gli accertamenti del caso. Dopo questa data, e con una serie di interventi soprattutto in ottica di formazione, l’impresa può riottenere la patente a crediti. Ogni azienda ha diritto a 30 punti, che salgono – fino a un massimo di 100 – in base all’anzianità, al numero degli assunti, agli investimenti sulla prevenzione, al riconoscimento con apposite certificazioni degli sforzi fatti o all’introduzione di strumentazioni tecnologici per aumentare il livello di sicurezza. 
Durante gli incontri con le parti sociali, il ministro Calderone ha sempre sottolineato che non ci saranno trattamenti diversi tra le aziende che possono vantare 100 punti o quelle che ne hanno trenta nel sistema della patente a crediti. Come detto, le morti e le malattie professionali comporteranno una perdita di venti punti, gli incidenti invalidanti al 100 per cento 15, quelli che importano un’inabilità parziale 8, che diventano 5 per le inabilità temporanee. Alessandro Genovesi, segretario della Fillea Cgil, sottolinea che «per la mancanza di disposizioni protezione per cadute dall’alto si perdono soltanto 2 punti. Eppure questa è la principale causa di morte nei cantieri».

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