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Durante il terzo trimestre 2023 i tassi medi dei prestiti personali hanno superato il 7%, rendendo così la cessione del quinto per dipendenti pubblici una soluzione di credito sicuramente più vantaggiosa.

Secondo l’ultimo Osservatorio Prestiti di PrestitiOnline.it, infatti, i Taeg delle cessioni del quinto per dipendenti pubblici sono i più bassi del mercato (3,93%). Quota che sale al 5,43% per i dipendenti privati e al 5,37% per i pensionati.

Sono soprattutto le banche e le finanziarie online a proporre offerte molto competitive, così come si evince da ogni simulazione di cessione del quinto su PrestitiOnline.it, comparatore che consente di confrontare i prodotti delle principali banche e società finanziarie attive in Italia in maniera gratuita, veloce e trasparente.

Quali sono i requisiti per la cessione del quinto?

I prestiti con cessione del quinto sono destinati ai lavoratori dipendenti e ai pensionati. Questi finanziamenti possono essere richiesti per far fronte a necessità personali o familiari.
La cessione del quinto rientra nella categoria dei prestiti non finalizzati: i clienti non sono tenuti a spiegare in che modo spenderanno il denaro ricevuto dalla banca o dalla società finanziaria.

La richiesta risulta più semplice rispetto a quella di un prestito personale perché c’è lo stipendio o la pensione a fungere da garanzia. Spetta al datore di lavoro o all’ente pensionistico pagare mensilmente la rata del finanziamento, trattenendo la somma dalla busta paga o dal cedolino della pensione. Secondo quanto previsto dalla legge è possibile restituire l’importo ottenuto, cedendo alla banca fino a un quinto dello stipendio o della pensione. È proprio questa peculiarità a rendere la cessione del quinto una forma di finanziamento più flessibile: gli istituti di credito, data l’automaticità dei pagamenti, concedono questi prestiti con maggiore facilità anche a chi ha alle spalle una storia creditizia più difficile.

In particolare, i requisiti richiesti a un dipendente per accedere a questa forma di finanziamento sono: contratto a tempo indeterminato; residenza italiana; età compresa tra 18 e 63 anni. I pensionati, invece, non devono avere un’età superiore ai 90 anni al momento della scadenza del finanziamento e devono risultare titolari di una pensione con un importo minimo al netto della quota cedibile. Alcune banche pongono come età massima alla scadenza quella di 85 anni. Con la cessione del quinto scatta l’obbligo di un’assicurazione che garantisca il pagamento del debito residuo in caso di perdita del lavoro o di decesso del titolare.

Qual è la somma massima da chiedere in prestito?

L’importo massimo varia a seconda del livello di retribuzione e anche dell’anzianità lavorativa. C’è poi una differenza tra dipendenti e pensionati. I primi possono richiedere finanziamenti di importi più alti perché possono arrivare a cedere un altro quinto dello stipendio (delegazione di pagamento, nota anche come doppio quinto), con due trattenute sulla busta paga.

I datori di lavoro sono tenuti ad accettare la richiesta di cessione del quinto, mentre possono rifiutarsi di concedere la delegazione di pagamento. I pensionati, invece, possono richiedere soltanto la cessione del quinto con una trattenuta che non arrivi a superare di un quinto la somma mensile percepita. A chi è in pensione non è consentita la delega di pagamento.

Quanto costa la cessione del quinto?

La cessione del quinto, rispetto ad altre forme di finanziamento, prevede il costo dell’assicurazione obbligatoria. Le altre spese da affrontare riguardano poi gli interessi, le imposte, le spese di istruttoria e di incasso rata. Il costo del finanziamento varia a seconda della somma concessa e dell’andamento dei tassi di interesse.


Fonte: articolo di redazione lentepubblica.it


 

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