«Incubatore tecnologico per aiutare le imprese». Taglio del nastro all’ex mercato coperto #finsubitoagevolazioni

FERMO Quello che solo poco tempo fa era considerato futuro è già diventato realtà. Il Fermo Tech da ieri è operativo nell’edificio dell’ex mercato coperto. Da ieri si continua a guardare al futuro, sia perché a Montegiorgio e Massa Fermana sorgerà un’appendice “Fermo Tech Extended” , sia perché, nel recente passato, due mesi fa appena, s’è costituita la società consortile a responsabilità limitata, “Fermo Tech”: è guidata dal professor Michele Germani, quindi dall’Università Politecnica delle Marche e, come soci, figurano l’Università di Camerino, l’Euf, la Nextlab, la More e la Morphica. Le tre srl sono aziende private che hanno partecipato alla prima fase del progetto, e che ora daranno il proprio contributo su tematiche specifiche.

Le prospettive

«Dalla prossima settimana – ha spiegato Germani – lavoreremo con e per il territorio. Faremo formazione, daremo servizi, faremo ricerca applicata, mirata con le aziende, e anche più ampia, con ottica regionale, nazionale ed europea. Adesso daremo il via a un’operazione di marketing, da lunedì ci sarà il sito web e avremo le pagine social. In più ci saranno incontri con le confederazioni». L’analisi di Germani è chiara, anche su quello che Fermo Tech sarà in grado di dare, d’ora in avanti, alle aziende. «Punteremo tutto – ha aggiunto – sulle competenze, di cui c’è bisogno, e sull’ecosostenibilità. Qui gli eventuali utili non si dividono, ma si reinvestono per aggiornare le tecnologie».

Gli spazi

Ambienti ampi, comunicanti tra loro, ad alto tasso tecnologico. A cominciare dalla stampa in 3D, illustrata da Paolo Senesi, ricercatore della Politecnica delle Marche. A lui il compito di spiegare il funzionamento di alcune macchine, in grado di creare manufatti a partire da materiali termoplastici, polveri, o resina a seconda delle necessità. «Un incubatore tecnologico che può aiutare le imprese», ha detto Senesi. Al momento stanno lavorando al progetto dell’accessibilità dei musei, nell’ambito dell’attività CreaIt. C’è poi la parte di realtà virtuale e realtà estesa. Ha spiegato Enrico Santori di More: «Si può utilizzare questa tecnologia anche per sedersi a tavolino e capire, con le aziende, se l’idea può funzionare». Tra gli applicativi la possibilità di immaginare una stanza arredata o di vedere da vicino un’auto, virtuale, che si può osservare con gli speciali visori.

L’analisi

Sabrina Iarlori e Sara Antomarioni sono al piccolo robot utile per l’analisi dei dati, come hanno spiegato: «Tramite sensori acquisisce dati, poi si può passare all’analisi e quindi ai correttivi di eventuali problemi». Intelligenza artificiale, ecosostenibilità e progettazione gli altri ambiti di ricerca. «Useremo – ha aggiunto Germani – l’intelligenza artificiale per il marketing e l’approccio con i clienti, poi per migliorare i processi». Roberto Bedini, Next lab, ci ha creduto dall’inizio, 5 anni fa: «Mettersi insieme non era facile, ma l’Università aiuta e ora, il Fermo Tech, può creare crescita economica e sociale, oltre che progresso tecnologico».

Il peso

Il Fermo Tech è importante anche perché c’è ingegneria gestionale e uno studente, a giorni, inizierà un tirocinio. «Oggi (ieri per chi legge, ndr) si ridà vita – ha detto il sindaco Paolo Calcinaro – a una porzione di edificio storico, tornerà a essere cuore pulsante della città: aiuterà anche i ragazzi nella specializzazione e sviluppo tecnico». Un luogo che va nella visione del territorio che ha il prefetto Edoardo D’Alascio: «Dobbiamo riappropriarci degli spazi e dei luoghi pubblici. Sono sfide di carattere sociale da affrontare con l’inclusione più ampia possibile dei cittadini». Istituzioni pubbliche e partner privati insieme e il rettore della Politecnica, Gian Luca Gregori ha evidenziato come «in giro, di collaborazioni come queste, se ne vedono poche».

Il futuro

Se l’innovazione per il commissario alla Ricostruzione Guido Castelli, «è uno degli aiuti per il rilancio del territorio e del mondo produttivo», per il consigliere regionale Andrea Putzu è «anche un modo per non far fuggire i giovani talenti. Fermo Tech è anche sinergia». Fuori da Fermo, a settembre, una nuova inaugurazione. Ha detto Michele Ortenzi, presidente della Provincia e sindaco di Montegiorgio: «Nel mio paese e a Massa Fermana, ci sarà la sede provvisoria dell’Extended, a seguito di finanziamento per le aree interne». «Sono tutte possibilità per i territori di utilizzare importanti infrastrutture», ha detto il rettore Unicam Graziano Leoni. Per Ermanno Traini, direttore Carifermo, «Fermo Tech è una ventata d’ottimismo», e per il presidente della Fondazione, Giorgio Girotti Pucci, «è importante sostenere l’innovazione».