Tredici persone finiscono sotto processo, dopo le indagini sulla presunta maxi truffa, da oltre venti milioni di euro, con i bonus edilizi, sull’asse Lecce-Napoli e con ramificazioni perfino in Lettonia e Lituania. Si tratta di uno stralcio dell’inchiesta “Easy Bonus” con oltre 70 indagati.
Il gip Marcello Rizzo, su richiesta del pm Simona Rizzo, ha emesso un decreto di giudizio immediato nei confronti di Donato Lezzi, 41enne di Copertino; Giacinto Maffei, 42enne di Solofra (provincia di Avellino); Marcello Giorgio Monsellato, 43enne di Presicce-Acquarica; Michele Scognamiglio, 50enne originario di Napoli, ma residente in Lettonia; Andrea D’Ospina, 44 anni e Massimo Giannelli, 50 anni, entrambi di Racale; Alessio Greco, 27enne di Castrignano del Capo; Andrea Marotta, 48 anni di Gallipoli; Michele Romano, 54 anni di Castrignano del Capo; Luigi Rossetti, 48 anni e Andrea Celestino Scarlino, 37 anni, entrambi di Melissano; Monica Sansò, 49enne di Racale e Antonio Talema, 24enne residente a Racale.
Rispondono a vario titolo di associazione per delinquere, fraudolenta percezione di erogazioni pubbliche, riciclaggio e autoriciclaggio.
Il processo si aprirà il 7 ottobre dinanzi ai giudici in composizione collegiale. I legali degli imputati potranno chiedere un rito alternativo, come il giudizio abbreviato. Sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati Raffaele Benfatto, Francesco Fasano, Luigi e Roberto Rella, Flavio Fasano, Alessandra Luchina, Giancarlo Zompì, Giorgio e Silvio Caroli, Antonio Manco, Giuseppe Fersini.
Nel febbraio scorso, 13 persone furono destinatarie di un’ordinanza di misura cautelare, eseguita dai militari della Guardia di Finanza di Lecce, nell’ambito di una più ampia presunta maxi truffa, per un valore complessivo di oltre 20 milioni euro, con i bonus edilizi.
L’inchiesta
L’inchiesta riguardava, per il filone d’indagine salentino, una presunta associazione a delinquere specializzata nella cessione di “crediti di imposta” fittizi, derivanti da false pratiche di “bonus edilizi” ed al riciclaggio all’estero dei proventi illeciti. Nel corso dell’operazione vi fu un sequestro di circa 3,9 milioni di euro. E vennero individuati ben 71 percettori di fraudolenti “bonus edilizi”, prevalentemente “bonus facciate”, che dopo la cessione del credito d’imposta a Poste Italiane sono riusciti a trasferire gran parte delle somme all’estero.
I capitali venivano fatti rientrare in Italia, anche attraverso lo sfruttamento di società fittizie. Inoltre, sarebbe emerso l’interessamento di persone vicine alla criminalità locale.
Ora si attendono attendono gli sviluppi del processo.
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