di Daniele Bovi
Partiranno sabato 6 luglio in Umbria i saldi estivi, appuntamento fondamentale per il settore moda. Come spiega la Regione, gli sconti andranno avanti fino al 3 settembre. L’assessore regionale allo Sviluppo economico, Michele Fioroni, «ha comunicato questa decisione – scrive Palazzo Donini – in linea con le deliberazioni della Commissione Sviluppo economico della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome».
Aspettative alte «Dopo una stagione molto molto dura – dice a Umbria24 Carlo Petrini, presidente Federmoda Umbria Confcommercio – le aspettative sono alte». Stagione dura che, nota Petrini, ha portato come al solito anche agli sconti anticipati: «Una cosa normale – dice – dato che i negozi ne hanno bisogno. Speriamo che questi saldi portino benefici alle casse e che permettano di ripartire». Petrini parla di realtà «strafornite» che hanno bisogno di «vendere il più possibile. Partiremo – dice – con sconti intorno al 20-30 per cento, per poi incrementarli quando ci sarà una diminuzione dell’assortimento».
Desertificazione Una stima sulla spesa media delle famiglie da parte di Confcommercio è attesa nelle prossime ore. Il dato certo invece riguarda il cambio della guardia dopo le elezioni in tanti Comuni umbri. Ai nuovi sindaci Petrini ricorda in primis il dato sulle chiusure dei negozi: «Nelle città – dice – il problema desertificazione c’è e anche nelle vie più importanti di Perugia ci sono negozi sfitti. Per i centri abitati servono aiuti anche se nessuno ha la bacchetta magica». Per il presidente di Federmoda una delle priorità riguarda «la cura delle città, senza desertificare portando tutto all’esterno com’è stato fatto per colpa delle politiche commerciali degli ultimi 15 anni».
Aiuti Petrini sottolinea che occorre «ridare alle attività la possibilità di aprire. Già abbassare le tasse comunali – dice – rappresenterebbe un importante aiuto». L’altro punto chiave è rappresentato dalla necessità di un «ragionamento sugli affitti, da abbassare con vantaggi sia per noi che per i titolari, che magari potrebbero avere una diminuzione delle tasse». Spostando l’attenzione su competenze che riguardano la Regione, la richiesta è quella di «bandi ad hoc con risorse – conclude Petrini – per riqualificare le attività; un aiuto importante per ristrutturare e rilanciare anche sul fronte del digitale».
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