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Aiuti su mutui prima casa: cosa è previsto dalla Legge di Bilancio 2023? Quali sono le agevolazioni confermate e quali le misure di sospensione? Scopriamo i dettagli.

Quali aiuti su mutui prima casa sono previsti nella legge di bilancio? (scopri le ultime notizie su mutui e prestiti. Leggi su Telegram tutte le news sulla finanza personale. Ricevi ogni giorno sul cellulare gli ultimi aggiornamenti su bonus, lavoro e finanza personale: entra nel gruppo WhatsApp, nel gruppo Telegram e nel gruppo Facebook. Scrivi su Instagram tutte le tue domande. Guarda le video guide gratuite sui bonus sul canale Youtube. Per continuare a leggere l’articolo da telefonino tocca su «Continua a leggere» dopo l’immagine di seguito).

Aiuti su mutui prima casa: cosa è previsto dalla legge di bilancio 2023? Quali sono le agevolazioni confermate e quali quelle sospese? Scopriamo i dettagli.

Indice

Aiuti su mutui prima casa: quali sono le agevolazioni della nuova Legge di Bilancio?

Il Governo Meloni ha deciso: con la nuova legge di bilancio si sono mantenute tutte le agevolazioni per gli aiuti su mutui prima casa per i giovani e le categorie prioritarie. Abbiamo la certezza, dunque, che queste agevolazioni rimarranno in vigore almeno per un altro anno.

Le agevolazioni per i mutui prima casa per i giovani e gli altri cittadini che fanno parte delle categorie prioritarie, ripartiranno così dal primo dicembre, grazie alle modifiche introdotte dal governo al decreto Aiuti Ter, convertito in legge lo scorso 17 novembre, e rimarranno in vigore per tutto il 2023.

Queste importanti agevolazioni consistono nella possibilità di ottenere una garanzia dello Stato fino all’80% del valore dell’immobile, che a sua volta non può superare i 250 mila euro.

Piuttosto che avere un garante, il garante sarà lo Stato, grazie al Fondo di Garanzia Mutui Prima Casa della Consap, la concessionaria di servizi assicurativi controllata dal ministero dell’Economia.

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L’aumento della garanzia dal 50% all’80% era stato deciso dal Governo Draghi con il decreto Sostegni Bis. Gli aiuti introdotti nel 2021 erano stati particolarmente apprezzati, tanto da portare la richiesta di mutui dal 60% al 75,5%; poi però il rialzo dei tassi di interesse della Banca centrale europea ha bloccato questa ondata.

Il decreto del 2021 prevedeva che il tasso effettivo globale (TEG) non dovesse essere superiore al tasso effettivo globale medio (TEGM) rilevato dalla Banca d’Italia sulla base dei due trimestri precedenti.

La Banca d’Italia, però, rileva il TEGM ogni tre mesi. Un indice costruito con queste tempistiche non è riuscito a tenere il passo con gli aumenti record dei tassi della Bce, aumentati di due punti percentuale.

Il governo Meloni ha introdotto questa soluzione: “il TEG può anche essere superiore al TEGM, ma la differenza non può superare quella tra la media del tasso Interest Rate Swap (IRS) a 10 anni calcolata del mese precedente a quello di erogazione del mutuo e la stessa media calcolata nel mese in cui il TEGM è in vigore”.

Se l’IRS del mese precedente all’erogazione dovesse essere inferiore al TEGM, allora la banca è tenuta ad applicare il tasso più basso tra i due. La nuova regola varrà per tutto il 2023, dopo l’approvazione del Parlamento.

Aiuti su mutui prima casa: guarda questo video per conoscere tutte le agevolazioni previste.

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Aiuti su mutui prima casa: quali sono le misure di sospensione?

La manovra finanziaria del Governo Meloni, rientrata nella legge di bilancio, prevede anche la conferma del cosiddetto Fondo Gasparrini, ovvero il fondo di solidarietà sui mutui prima casa.

Il fondo e le risorse che lo costituiscono, permettono di sospendere le rate del mutuo ai lavoratori in Cassa Integrazione, a coloro che sono stati licenziati, ai liberi professionisti e imprenditori in difficoltà economica e anche alle cooperative edilizie.

Anche questo è un aiuto importante.

Aiuti su mutui prima casa
Aiuti su mutui prima casa: ecco quali sono e come riceverli.

Aiuti su mutui prima casa: come riceverli

Il mutuo acceso grazie al Fondo di Garanzia Statale per l’acquisto prima casa, chiamato anche Fondo CONSAP, vede lo Stato farsi garante del finanziamento.

Quali sono i requisiti per ricevere questo tipo di mutuo garantito dallo Stato?

  • Colui che richiede il mutuo, al momento della domanda, non deve avere altri immobili di proprietà ad uso abitativo, salvo quelli acquistati per successione mortis causa, anche in comunione con altri successori, e in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli;
  • L’immobile da acquistare deve trovarsi nel territorio italiano e non deve rientrare nelle categorie di lusso A1, A8, A9;
  • Il mutuo richiesto non deve essere superiore a 250 mila euro e può essere concesso dalle banche o dalle società finanziarie che hanno aderito al protocollo d’intesa del 2014 tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze e l’ABI.

La domanda di accesso al Fondo di Garanzia Statale va presentata direttamente alla Banca o Intermediario finanziario aderente al protocollo, utilizzando i documenti appositi.

L’elenco delle banche aderenti, in continuo aggiornamento, è disponibile sul sito di Abi e su quello di Consap.

Chi può fare domanda per il mutuo garantito?

  • giovani under 36 con Isee non superiore ai 40mila euro;
  • chi vive in affitto o in una casa popolare;
  • genitori single con figli a carico.

Il modulo di domanda, una volta scaricato e compilato, dovrà essere presentato direttamente all’istituto di credito o finanziario al quale si sta richiedendo il mutuo.

È un passaggio necessario per ottenere la garanzia statale sul prestito oltre all’esonero delle imposte, come stabilito dal Decreto Sostegni Bis.

Nel modulo va auto-certificato di non essere proprietari di altri immobili ad uso abitativo, «salvo quelli di cui il/i sottoscritto/i abbia/abbiano acquistato la proprietà per successione a causa di morte, e che siano in uso a titolo gratuito a genitori o fratelli».

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